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Molte più ombre che luci

Il presidente Crocetta soddisfatto dal giudizio della Corte dei Conti, che ha sì riconosciuto qualche merito ma senza fare elogi

05 luglio 2014

"Nel riconoscere la parifica del bilancio della Regione, la Corte dei Conti riconosce al governo il lavoro fatto già realizzato e le proposte di riforma contenute in alcuni significativi settori di intervento".
Così la nota del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, dopo aver appreso il Giudizio di parificazione della Corte Conti siciliana, emesso l'altro ieri a Palazzo Steri, a Palermo.
"Dà atto - continua la nota del presidente - del miglioramento dello stato dei conti e della razionalizzazione della spesa. C'è ancora da fare, ma già nella nuova finanziaria sono contenute molte proposte in tema sia di partecipate che di personale, che possono aiutare a migliorare la situazione e iniziare una nuova fase in Regione, quella che punta sempre più al lavoro e allo sviluppo, agli interventi a favore delle imprese e del welfare".

Dalla relazione della Corte, infatti, vengono fuori sia luci che ombre sul consuntivo regionale del 2013, tanto che i giudici hanno principalmente rimarcato "l'imprescindibile esigenza che, a tutti i livelli di governo e da parte di tutti soggetti istituzionali e burocratici, si abbandoni prontamente la fase meramente programmatoria e riflessiva per passare a quella dei concreti interventi e delle fattive realizzazioni". "Pur dando atto al governo regionale delle iniziative già realizzate e delle proposte di riforma relative ad alcuni significativi settori d'intervento", la Corte è dell'avviso che "la Regione, per superare la grave sofferenza dei conti pubblici e puntare decisamente su rinnovate strategie di sviluppo, nonché di risposta alle emergenze sociali, non possa più fare a meno di elaborare, al più presto, un programma pluriennale di aggiustamento economico e finanziario, sostenibile, ma nello stesso tempo severo, da definire ed attuare nell'ambito di una rafforzata cooperazione con lo Stato il quale, comunque, dovrà in futuro maggiormente attenersi al principio di leale collaborazione".

Esigenza alla quale Crocetta ha risposto dicendo, ad esempio, di trovare "assurdo mettere in discussione il reddito di cittadinanza. Infatti, non è vero che è insufficiente perché, partono adesso i cantieri di servizio per 50 milioni, abbiamo 62 milioni per progetti di solidarietà e 100 milioni con il Piano di azione e coesione (Pac). In tal senso riproporremo anche la norma messa in discussione relativa ai progetti di cittadinanza perché la solidarietà ai poveri è uno degli elementi centrali della politica di sviluppo".
"Con la parifica - conclude la nota del governatore - si mettono a tacere le tante illazioni sulla necessità del commissariamento della Regione e si dà atto che questo governo ha fatto fino a oggi un buon lavoro".

Ma gli scogli da superare sono tanti. Come, per esempio, il numero dei dipendenti regionali che rimane esorbitate. Questi ultimi (compresi i dirigenti) è di 17.538 unità, mentre nel 2012 erano 17.700, con una diminuzione di 162 unità, ha evidenziato la Corte. A questi bisogna aggiungere i soggetti ai quali è stato esternalizzato un servizio e il personale utilizzato ad altro titolo (RESAIS, EAS, ESA e così via): si arriva quindi a 20.103 unità. Il rapporto tra dirigenti e restante personale regionale è rimasto uguale rispetto al 2012 ed e' pari a 1 dirigente ogni 8.5 dipendenti.
Nel corso del 2013 la spesa per il personale, in termini di impegni, è stata di circa 955 milioni di euro, con una lieve diminuzione di 26 milioni rispetto al 2012. Il totale dei pensionati regionali al 31/12/2013 era di 16.249 unità. Nel corso del 2013 il Fondo Pensioni Sicilia ha liquidato 180 nuove pensioni. La spesa per i trattamenti pensionistici si è attestata a 641 milioni di euro, con una diminuzione di quasi 15 milioni di euro rispetto all'anno precedente.

I magistrati contabili hanno evidenziato che "la Regione siciliana, da tanti anni, non espleta concorsi pubblici di reclutamento di personale. Da tale circostanza però non è conseguita una diminuzione del personale regionale, che anzi, il medesimo è andato via via aumentando di numero. Le ordinarie procedure concorsuali sono state sostituite da complessi percorsi di stabilizzazione - a vario titolo - di personale precario". "Tale comportamento, seppure collegato alla necessità di fare fronte al disagio sociale legato all'incapacità del tessuto produttivo di assorbire la forza lavoro isolana - ha sottolineato ancora la Corte dei Conti -, ha finito però con il pregiudicare la possibilità di avviare le procedure selettive previste dalla Costituzione".

Altro elemento che fa parte delle "ombre" messe in evidenza nella parificazione del consuntivo 2013 è il buco di quasi 100 milioni per la sanità in Sicilia. Per i giudici contabili mancano 97,796 milioni, ciò "produce una situazione di estrema gravità".
Non solo, la Corte critica la scelta del governo regionale fatta nella manovra correttiva (legge regionale 13 del 2014), di destinare alla spesa per i forestali e al fondo perequativo comunale "parte del risparmio di spesa conseguente all'accertamento del risultato di gestione del servizio sanitario regionale per l'anno 2013, nella misura di 100 milioni". Sebbene la verifica del risultato di gestione sia al vaglio dei tavoli ministeriali, secondo la Corte "l'operazione presenta elementi di incoerenza" poiché i 100 mln relativi al risultato di gestione dovevano essere destinati "a coprire il disallineamento tra la maggiore spesa sanitaria degli esercizi 2013 e 2014 e i minori stanziamenti di bilancio". "Né a coprire tali disallineamenti - scrivono i giudici - appare risolutiva l'utilizzazione, disposta con due decreti del Ragioniere generale della Regione", per 189 milioni, "corrispondenti ai maggiori gettiti accertabili nel solo esercizio 2014 per effetto della modifica del sistema di contabilizzazione delle maggiorazioni dell'aliquota Irap e dell'addizionale Irpef". "Ciò in quanto la destinazione ad affettive necessità di spesa di un accertamento non prodotto da un reale aumento del gettito, ma solo da una modifica dei criteri di contabilizzazione - si legge nel documento della Corte - presenta elementi di incoerenza con i principi di veridicità del bilancio e di prevalenza della sostanza sulla forma".

Nel complesso, la spesa sanitaria nel 2013 è stata di 8,893 miliardi, con una diminuzione di 495 milioni rispetto all'anno precedente, pari al 54,66% dell'intero bilancio della Regione. In aumento il personale, 50.129 dipendenti nel 2013 a fronte dei 48.400 del 2012. La spesa per la gestione del servizio 118, rileva la Corte dei Conti, è stata di 114 milioni, 3.029 i dipendenti della Seus, la società che si occupa del servizio, 251 le ambulanze e 10 le automediche. La spesa farmaceutica è diminuita, pari a 1,454 miliardi.

- La Regione Sicilia ha meno debiti. Ma i conti sono sempre in rosso (Guidasicilia.it, 03/07/14)

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05 luglio 2014
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