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Nella Lista Tsipras c'è bisogno di chiarezza...

Valeria Grasso, imprenditrice e testimone di giustizia, ritira candidatura alle europee

10 marzo 2014

Per primo è stato Andrea Camilleri a ritirare la propria "candidatura simbolica" dalla lista L'Altra Europa con Tsipras, a quanto pare per colpa della candidatura nella lista di Luca Casarini, leader dei "Disobbedienti" e volto della protesta no global di inizio secolo (LEGGI).
Adesso, a ritenere opportuno fare un passo indietro e ritirare la sua candidatura è stata Valeria Grasso, candidata nella circoscrizione sud per L'Altra Europa, in seguito ad alcune polemiche scoppiate nei giorni scorsi attorno al suo nome per la trascorsa "vicinanza" al partito Fratelli d'Italia.

"Ho appreso dagli organi di stampa nazionali che il mio nome sarebbe stato escluso dalla lista "L’Altra Europa con Tsipras" per una mia presunta appartenenza politica di destra". "Vorrei fare qualche precisazione: innanzitutto non ho alcun trascorso da "militante": né a sinistra, né a destra. Sono una testimone di giustizia, che vive h24 sotto scorta e che ha guardato in faccia i mafiosi, denunciandoli e facendoli finire in carcere. Ho esposto tutta la mia famiglia a rischi enormi perché credo nella giustizia. La mia storia inizia in un quartiere di Palermo, non nelle stanze dei bottoni. Ho partecipato a manifestazioni antimafia organizzate da partiti di sinistra e di destra poiché ritengo che la giustizia, la legalità e la lotta alla mafia non debbano avere colore e non siano esclusiva di alcuno. Peraltro gli estremismi, per cultura, non mi appartengono". "Barbara Spinelli mi ha chiesto via mail di restare e di non fare passi indietro - ha spiegato Valeria Grasso - ma forse sarebbe stata opportuna una presa di posizione pubblica da parte dei garanti. Ciò non è avvenuto e pertanto - anche per evitare che il mio nome possa essere ancora utlizzato a sproposito - ritengo doveroso tirarmi fuori da un contesto che, per i suoi estremismi e per le pretestuose e grottesche polemiche degli ultimi giorni, non mi rappresenta. Pensavo fosse un progetto serio ma mi sto ricredendo".

L'imprenditrice e testimone di giustizia palermitana, che non ha nascosto la propria delusione, dopo la rinuncia alla propria candidatura ha scritto una lettera ai garanti, ai candidati e ai siciliani e ai sardi, in quanto si sarebbe dovuta presentare nel collegio elettorale che comprende le due isole.
"Ho accettato la candidatura - ha scritto - perché credo che le politiche europee dell'austerità abbiano rafforzato la mafia, il più grande partito politico d'Italia nonché la più grande multinazionale conosciuta in tutto il mondo e oggi esportata anche in Europa".
"Da troppi anni - osserva - la lotta alla mafia non è più una priorità, ci si è limitati a mettere le corone per onorare i morti, questo sì tutti insieme; ma quando si tratta di difendere i vivi siamo bravi solo a fare a gara a chi è il rappresentante dell'unica antimafia giusta. Per questo non ci ho pensato due volte quando sono stata invitata da Fratelli d'Italia o chiamata dal blog di Beppe Grillo o invitata a partecipare dal movimento Legge Illegale contro la Fini-Giovanardi, promossa dalla parte politica di cui vengo falsamente accusata di fare parte".

"Non ho mai avuto - conclude la lettera - la tessera di nessun partito. Sono a venuta a conoscenza della mia esclusione dalla lista senza aver ricevuto nessun avviso o chiamata diretta da alcuno dei garanti. Il silenzio intorno mi ha fatto sentire sola come quando ho dovuto affrontare le conseguenze delle denunce alla richiesta del pizzo. Per fortuna il silenzio non è stato di tutti. Continuo a ricevere chiamate e messaggi di coloro che hanno vissuto con entusiasmo la mia candidatura nella lista Tsipras. Mi chiedono di ripensarci, tenere duro e accettare l'ennesima sfida impossibile. Io voglio accettarla, oggi come allora, ma ho bisogno di sapere se posso contare su di voi".

A esprimere per prima solidarietà a Valeria Grasso è stata Sonia Alfano, presidente della commissione Antimafia del Parlamento europeo. "Spiace apprendere - ha scritto - ciò che è accaduto a Valeria Grasso, la testimone di giustizia palermitana che ha denunciato i suoi estorsori e che oggi è vittima di certi estremismi della politica che tendono a escludere anziché aggregare". "Valeria Grasso - ha aggiunto l'eurodeputata siciliana - avrebbe dovuto rappresentare nella Lista Tsipras una figura di eccellenza dato che non appartiene al mondo della destra né a quello della sinistra. Poteva incarnare al meglio i valori dell'antimafia e del rispetto di quei principi per cui in tanti sono morti in questo Paese. Ancora una volta sono prevalsi invece gli estremismi di chi si crede e si sente migliore degli altri".

Appresa la notizia, Giuliana Sgrena, giornalista e candidata della lista Tsipras, ha così commentato: "Mettiamo da parte i contrasti locali per portare temi importanti in Europa. Spero che tutte le dimissioni possano essere ritirate".

- Lista Tsipras, evitiamo i fondamentalismi di Giuliana Sgrena

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10 marzo 2014
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