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Niente da fare, la manovrina non passa

Il testo ritorna in commissione Bilancio con 25 voti a favore e 17 contrari. La prossima seduta si terrà il 27 maggio

15 maggio 2014

Con 25 voti a favore e 17 contrari, l'Ars ha deciso di rinviare in commissione Bilancio la manovra correttiva. La decisione è arrivata dopo le perplessità di alcuni deputati, sia di maggioranza che di opposizione, sull'emendamento del governo relativo alla copertura economica della manovra. A norma di regolamento, la commissione Bilancio ha adesso 15 giorni per esaminare il ddl.
Il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone ha comunicato che la prossima seduta si terrà il 27 maggio, all'indomani del voto per le elezioni europee.

A chiedere il rinvio della manovra da 132 mln in commissione Bilancio è stato il vice presidente dell'organismo parlamentare, Vincenzo Vinciullo (Ncd), dopo che l'assessore all'Economia Roberto Agnello si è presentato in aula, stamani, con un emendamento di riscrittura che sostituisce il mutuo da 100 mln con una nuova copertura finanziaria, con l'obiettivo di garantire 80 milioni di euro ai comuni e 20 milioni ai forestali. La nuova fonte di copertura, individuata dal governo, deriva dai risparmi per il minore disavanzo del sistema sanitario regionale, fondi in corso di quantificazione da parte dei tavoli tecnici aperti a livello ministeriale.

Il governatore Rosario Crocetta chiede "l'immediata e urgente riunione dei capigruppo dell'Ars, per discutere la possibilità di convocare in deroga la commissione Bilancio e procedere con i lavori sulla manovra salva-stipendi", tornata in commissione dopo il voto di questa mattina dell'aula.
Crocetta ha scritto una lettera all'Assemblea, sottolineando "il disastro sociale" provocato "da tale rinvio" della manovra. Il governatore sostiene che "non c'è alcun problema legato alle coperture finanziarie". "Il governo esprime il proprio rammarico profondo per il rinvio in commissione bilancio della manovra correttiva", ha continuato Crocetta. "Perché in questo caso l'opposizione di alcune forze politiche non è fatta al governo - ha aggiunto - ma al popolo siciliano. I lavoratori siciliani devono sapere che in questo caso il governo non c'entra nulla. Abbiamo presentato la prima manovra a febbraio subito dopo la impugnativa al commissario".

"Alla fine i siciliani non hanno i paraocchi - ha detto - Un rinvio di quindici giorni significa lasciare almeno per un altro mese lavoratori senza gli stipendi. Io vorrei sapere se ci fosse stata una manovra per pagare stipendi al parlamento sarebbe stata rinviata in commissione? U saziu un cridi au diunu. Il sazio non crede a chi è digiuno - ha osservato citando un proverbio siciliano - Sono io che chiedo la mobilitazione straordinaria del popolo siciliano. È una indecenza non si può mascherare dietro i tecnicismi". Per Crocetta infine "il disagio sociale non porterà vantaggi elettorali per nessuno".
Il governatore ha poi affermato che in conferenza dei capigruppo dell'Ars chiederà che "la commissione Bilancio esamini già da domani la manovra correttiva per portarla in aula già lunedì e garantire il pagamento degli stipendi ai precari in attesa".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

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15 maggio 2014
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