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Per la ''comune catanese'' di Umberto Scapagnini, un buco grosso 80 milioni di euro

Le Fiamme gialle indagano sui bilanci del comune di Catania. La Margherita aveva denunciato

13 settembre 2005

Nei giorni scorsi, alcuni atti degli uffici del Comune di Catania sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza. Secondo indiscrezioni gli atti si riferiscono al bilancio comunale del 2003, per il quale sarebbe stato accertato un 'buco' di 40 milioni di euro. I finanzieri sono entrati a Palazzo degli Elefanti e nell'ufficio di Palazzo dei Chierici, dove nelle scorse settimane sarebbero spariti alcuni computer. Secondo le forze dell'ordine però su quegli episodi, di cui diede notizia la stampa, non sarebbero state presentate denunce.
Il giorno prima del sequestro effettuato dalle Fiamme Gialle, i consiglieri comunali della Margherita e il deputato nazionale Enzo Bianco avevano denunciato il rischio di dissesto finanziario per il Comune di Catania. Secondo Bianco anche il bilancio del 2004 avrebbe un disavanzo di 40 milioni di euro.

La denuncia della Margherita del 7 settembre
Il Comune di Catania deve fare i conti con un nuovo disavanzo di amministrazione di oltre 42 milioni di euro, che uniti agli oltre 40 del disavanzo del 2003, raggiungono l'incredibile cifra dei 160 miliardi di vecchie lire di ''buco''.
Lo ha comunicato stamane (mercoledì 7 settembre) alla stampa Enzo Bianco, nella sua veste di capogruppo della ''Margherita Dl con Bianco'' al consiglio comunale di Catania. Il gruppo consiliare oggi si è presentato alla città: è il più numeroso in aula con i suoi tredici consiglieri e per l'occasione ha lanciato ''un grido di allarme - ha sottolineato Bianco - sulla grave crisi venutasi a determinare al Comune: siamo di fronte ad un vero 'dissesto finanziario' che avevamo già denunciato l'anno scorso. Siamo stati accusati di catastrofismo ed irresponsabilità, ma oggi purtroppo la realtà ci ha dato ragione per la seconda volta''.

I numeri del bilancio rivelano una condizione drammatica: il disavanzo di amministrazione del 2004 ammonta ad oltre 42 milioni di euro (nel 2003 era precisamente di euro 40.611.288,01). Ambedue i disavanzi derivano quasi per intero dalle gestione di competenza. Anche per il 2005 potrebbe rivelarsi un analogo dissesto.

Il Comune ricorre costantemente all'anticipazione di cassa del tesoriere per la massima somma possibile; da due anni il ''rosso in banca'' del Comune di Catania ammonta ad 80 milioni di euro e l'ammontare dei debiti correnti (servizi sociali, telefono, luce, librai, forniture varie) ha ormai raggiunto i 160 milioni di euro, di cui, ad oggi, 60 milioni per il 2005.
L'anticipazione di cassa, da considerarsi come una vera e propria scopertura bancaria, produce ogni anno un aggravio di interessi passivi pari a circa 5 miliardi delle vecchie lire. L'equivalente di un punto percentuale dell'aliquota Ici o al 10% della Tarsu annuale.
''Eppure si continuano a fare nuove assunzioni con criteri clientelari, per esempio alla Multiservizi - continua Bianco -. I 18 milioni del cosiddetto 'decreto salva Catania', semmai sarà convertito in legge, non basteranno mai a coprire il disavanzo, così come non basterà vendere gli immobili comunali. Chiederemo un'apposita seduta di consiglio per verificare gli atti di bilancio; il Comune si decida dunque a dichiarare il dissesto finanziario o lo faranno altri. Serve una politica per il riequilibrio dei conti. L'opposizione farà la sua parte. Abbiamo deciso di essere rigorosi ma anche costruttivi quando serve''.

La Margherita sta inoltre valutando, insieme ai Ds, la possibilità di organizzare una conferenza cittadina sul Prg della città coinvolgendo gli ordini professionali; presto il gruppo chiederà l'attivazione dell' ''Agenzia per i servizi pubblici locali'', strumento già approvato in consiglio comunale dietro proposta del gruppo.
Fanno parte del gruppo consiliare della Margherita il presidente Enzo Bianco, e i tre vicepresidenti Giovanni Giacalone, Gaetano Giardina e Franco Montemagno, e i consiglieri Auteri Lorenzo, Mario Crocitti, Giovanni D'Avola, Carmelo Sofia, Lanfranco Zappalà, Dino Fiorenza, Scaringi Giovanni, Giuseppe Coco, Santi Occhipinti.

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13 settembre 2005
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