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Proprio una bella lista...

Secondo il presidente Rosario Crocetta, il Pd per le europee ha una lista che è un "capolavoro"

10 aprile 2014

"Il Pd ha una bella lista per le europee e lo dico da dirigente democratico e non da presidente della Regione, dove tengo fortemente separati i temi del rimpasto da quelli delle elezioni. Ci sono giovani, ci sono donne, molta società civile, un bel cambiamento. Invito tutti quanti al senso di responsabilità collettiva, tenendo presente che oggi in Europa si gioca una partita importante che deve impedire l'emarginazione della Sicilia, in una fase della storia nella quale le politiche economiche e monetarie prevalgono sulla ripresa economica e sul rilancio dell'occupazione. Volti nuovi, giovani, per rilanciare il vecchio continente e avvicinarlo ai bisogni delle ragazze e dei ragazzi d'Europa che stanno subendo gli effetti peggiori della crisi. Mi dispiace molto per gli esclusi, ma i giovani in questi anni stanno dimostrando consapevolezza e maturità e la politica non può isolarli".
Leggendo questa dichiarazione del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, uno può solo pensare che, per quel che riguarda la lista del Partito democratico per le europee, va tutto benissimo. Insomma, dice lui, proprio una bella lista e dal punto di vista di dirigente del Pd. Invece...

Invece per approvare la lista la segreteria nazionale del Pd ha dovuto sudare sette camicie e fare salti mortali, e nonostante tutto, i mal di pancia e i malumori rimarranno comunque per lungo tempo.
Rispetto a quella votata dalla direzione regionale (100 voti a 4), non c'è il cuperliano Antonello Cracolici, che era già in campagna elettorale; al suo posto è entrato un altro cuperliano, Fausto Raciti, il segretario siciliano protagonista dello scontro col governatore. Che ha però "piazzato" in lista una sua fedelissima, l'assessora alla Formazione (riconfermata dopo il rimpasto) Nelli Scilabra, vicina anche al senatore Beppe Lumia, la cui candidatura era stata stoppata dalla direzione regionale per la regola del limite dei mandati parlamentari. Regola che i "crocettiani" hanno chiesto alla segreteria che venisse applicata anche a Cracolici, alla quarta legislatura all'Assemblea regionale.

A guidare la lista Sicilia/Sardegna, come era emerso già nei giorni scorsi, Caterina Chinnici, a capo del dipartimento minorile del ministero della Giustizia. Ma una nota del primo cittadino di Lampedusa, Giusy Nicolini, rivela che questa scelta non era scontata, e che il suo nome era tra quelli in pole position. E infatti, l'ultimo colpo di scena è proprio la rinuncia della Nicolini. Giusto questa mattina il sindaco di Lampedusa ha annunciato il ritiro della sua candidatura: "Nella direzione nazionale del Pd che discuteva e approvava le liste - afferma Nicolini in un comunicato - sono prevalse altre logiche, che privano di significato la mia candidatura. Per questo, rinuncio a concorrere a fare il parlamentare europeo, perché l'impegno personale sui temi incarnati da Lampedusa posso continuare a onorarlo da Sindaco, così come ho fatto dal giorno del mio insediamento".

Tentiamo di spiegare: il nome di Giusy Nicolini era finito al terzo posto della lista, a vantaggio di Caterina Chinnici, scelta alla fine come capolista a titolo di parziale risarcimento ai cuperliani per l'esclusione di Cracolici. Eppure il sindaco di Lampedusa - che Renzi avrebbe voluto già nella segreteria nazionale - era stata convinta a cimentarsi alle Europee con un blitz nell'isola di Davide Faraone, uno degli uomini più vicini al premier.
Ieri sul nome della Chinnici, Crocetta aveva avuto parole veramente dure: "La Chinnici? Rispetto per la figlia di un magistrato. Ma eviterei di mettere persino in lista una persona che è stata assessore con Lombardo che è stato condannato per mafia. Meglio la Nicolini, comunque, come capolista". Al vetriolo la replica di Fausto Raciti: "Sono sempre più stupito da questo doppiopesismo. Crocetta verifichi che nella sua giunta non ci siano responsabilità ben più gravi di quelle imputate alla Chinnici".
Alla fine, in questo clima sicuramente non idilliaco, Nicolini ha rinunciato. Con eleganza. "Sono sicura che, durante la presidenza italiana del prossimo semestre europeo, il Governo terrà fede agli impegni assunti a ottobre di fronte alle 366 bare allineate nel piccolo aeroporto di Lampedusa. Così come sono certa che non dimenticherà i tanti bisogni della mia comunità e non abbandonerà mai più le isole Pelagie alla solitudine in cui sono state relegate per troppo tempo".

"Abbiamo fatto un capolavoro", ha detto il presidente Crocetta alla fine, con ironia involontaria. Nella lista varata per la circoscrizione Isole, tra gli altri sono entrati: l'eurodeputato uscente Giovanni Barbagallo, il sindaco di Agrigento (renziano) Marco Zambuto e l'ennese Tiziana Arena. Non c'è Sonia Alfano, per un'altra esclusione che sta facendo molto discutere in queste ore.
Sì, un vero capolavoro.

[Informazioni tratte da ANSA, Repubblica/Palermo.it, Corriere del Mezzogiorno]

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10 aprile 2014
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