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Quello che gli altri non fanno

Ieri è stato il "Restitution Day" del MoVimento 5 Stelle: allo Stato 1 milione 570mila euro

05 luglio 2013

"Un gesto per dare l'esempio anche agli altri gruppi. Oggi festeggiamo il 'Restitution Day'", un evento che "dimostra come si possa fare politica con uno stipendio limitato e ricevendo rimborsi solo per quello che si spende".
Così Riccardo Nuti, capogruppo palermitano del M5S alla Camera, ha aperto ieri il 'Restitution Day' dei grillini.

La somma puntuale che i parlamentari pentastellati restituiranno allo Stato ammonta a 1.569.951,48 euro. "Se lo facessero anche gli altri gruppi - ha rimarcato Nuti - ci sarebbero risparmi per 40 milioni di euro".
Il capogruppo a Montecitorio ha ricordato come il Movimento abbia già rinunciato a 42 milioni di rimborsi. "Abbiamo dimostrato - ha detto Nuti - che si può fare politica anche così: avere idee non ha un prezzo. In un periodo come questo, con persone in difficoltà e suicidi per mancanza di lavoro, è fondamentale fare questo gesto per riavvicinare la politica ai cittadini. Occorre dare il buon esempio".

"Perché gli altri non iniziano a copiarci?" chiede il capogruppo 'grillino' al Senato, Nicola Morra. "Oggi - ha assicurato Morra - per noi è un giorno di festa. Noi siamo nati per moralizzare la cosa pubblica. Senza essere eroi o francescani abbiamo fatto politica dando l'esempio. Se tutti avessero avuto la nostra sobrietà, si potrebbero risparmiare tra i 40 e i 50 milioni l'anno". Eppure, ha assicurato Morra, all'interno delle istituzioni "molto spesso vedo costi enormi, elefantiaci".
"Per me è emozionante oggi, dopo tre mesi in cui siamo stati tutti accusati" di non voler restituire le diarie "dimostrare che il Movimento quando dice qualsiasi cosa, la mantiene", ha detto Laura Bottici, questore 5 Stelle del Senato. "Restitution day è giorno del giudizio per vecchia politica che continua ad incassare soldi pubblici. Il M5S mantiene la parola" ha scritto in un tweet, il deputato del Movimento Riccardo Fraccaro, segretario dell'ufficio di presidenza della Camera.

Infatti, quello del "Restitution Day" era un momento attesissimo, dopo le tante polemiche sul tema anche all'interno del MoVimento, che hanno portato alla fuoriuscita e alla cacciata di alcuni deputati e senatori. Il mega assegno di 1.569.951,48 euro, destinazione fondo di ammortamento del debito pubblico, è stato poi srotolato dai parlamentari 5 Stelle usciti in piazza Montecitorio sventolando anche i singoli assegni (finti). Davanti a loro una schiera di fotografi e operatori tv. Poche decine, invece, le persone in piazza.
"Dopo i 42 milioni di euro dei rimborsi elettorali, il M5S restituisce oltre un milione e mezzo di euro, versati nel fondo di ammortamento del debito pubblico, risparmiati in appena due mesi e mezzo di legislatura. Se i partiti facessero lo stesso si risparmierebbero 40 milioni l'anno", ha scritto Beppe Grillo sul suo blog. "I deputati hanno restituito 1.061.455 di euro, i senatori 508.495 di euro. In tutto i gruppi parlamentari del M5S hanno restituito allo Stato 1.569.951,48 di euro. I partiti a fine luglio prenderanno un'altra rata dei rimborsi elettorali di 90 milioni di euro. Non annunci, non rinvii. Sono i fatti del Movimento 5 Stelle".

"I soldi alla politica fanno male. Se li togli diventa una cosa bellissima", ha detto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che ha aggiunto: "400 milioni di euro l'anno per i vitalizi, 200mila stanziati per il circolo della Camera, 260 mila euro all'Unione interparlamentare. Questi sono solo alcuni dei numeri del dossier che abbiamo preparato sui costi del Parlamento". "Ci attendiamo azioni concrete e non spot, anche da parte del Quirinale", ha continuato Di Maio annunciando che la delegazione grillina in visita mercoledì prossimo al Quirinale chiederà anche al Presidente della Repubblica di tagliare le spese del Colle. "Lo diciamo da sempre - ha spiegato - che il Quirinale costa troppo, così come la Camera e il Senato".

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05 luglio 2013
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