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Rosario Crocetta e la finanziaria ter

"La prossima volta che qualcuno dirà che la Sicilia non ha soldi lo denuncerò per attentato alla Costituzione"

20 giugno 2014

"La prossima volta che qualcuno dirà che la Sicilia non ha soldi e invocherà il commissariamento della Regione vado in Procura e lo denuncio per attentato alla Costituzione. La politica non si può permettere di fare persino apologia di reato".
Quello che si è presentato ieri in conferenza stampa a Palazzo d'Orleans per illustrare la manovra finanziaria correttiva era un Rosario Crocetta scatenato.
"Abbiamo fatto il massimo con senso di equilibrio nelle condizioni che sono storicamente date e nonostante l'onda lunga di un passato che tutti conoscono. È pia illusione pensare che il governo della cosa pubblica possa avvenire senza tenere conto del passato. Già nella relazione in seguito alla mia proclamazione avevo fatto presente la situazione in cui si trovava la Sicilia e i problemi del bilancio".
"Abbiamo cercato di proseguire una politica finanziaria di rigore - ha continuato Crocetta - per creare una nuova politica. È impensabile costruire un piano sopra una palazzina che sta crollando. Dovevamo prevenire il crollo e solo dopo avremmo potuto iniziare a costruire. A questo proposito è stato significativo l'accordo con il Governo nazionale utile a conoscere i margini del patto di stabilità per i prossimi anni".

"Il disavanzo si è ridotto di circa 220 milioni di euro: era di 630 milioni, adesso è di 463 milioni, che verranno spalmati sul 2014 e sul 2015. Ci sarà così un miglioramento annuo di 111 milioni di euro. La manovra ammonta complessivamente a 360 milioni di euro", ha annunciato l'assessore regionale al Bilancio, Roberto Agnello.
La manovra viene coperta dal recupero di una parte dei fondi impugnati dal commissario dello Stato nella finanziaria di gennaio, da una quota di somme dovute dallo Stato derivanti dalla restituzione delle riserve erariali di spettanza regionale (sentenza Corte costituzionale del 4 ottobre 2012) e da minore disavanzo, altri 33 milioni da operazioni sulla sanità.

Crocetta ha illustrato poi nei dettagli la manovra. "Sappiamo che dobbiamo riempire il buco legato ai residui attivi. Un fatto che riguarda tutta l'Italia e che noi possiamo affrontare spalmando il debito. Immettiamo nel bilancio moneta reale con un fondo di garanzia per i residui attivi, un'operazione che altri non hanno ancora avviato". La manovra correttiva contiene infatti anche un taglio di 15 milioni di euro sui trasferimenti per il funzionamento dell'Assemblea siciliana. Per quest'anno, a partire dal primo luglio, la riduzione sarà di 6,25 milioni, mentre per il 2015 e 2016 di 15 milioni all'anno. A decorrere dal primo gennaio 2018, i tagli saranno pari a 25 milioni rispetto allo stanziamento nel bilancio 2014. L'Ars, si legge nella manovra, "a decorrere dal 1 luglio 2014 deve conseguire riduzioni di spesa che, con riferimento alle spese di natura amministrativa e per il personale, saranno autonomamente deliberate con le modalità previste dal rispettivo ordinamento". Il comma successivo, tuttavia, prevede che "dal 1 agosto 2014 l'Assemblea equipara il trattamento economico del proprio personale ai livelli retributivi dei dipendenti dell'amministrazione regionale". I risparmi di spesa, derivanti dal taglio dei trasferimenti all'Ars, viene destinato al fondo per la cancellazione dei residui attivi.

Arriva poi lo stop alle pensioni d'oro. "Spariranno le pensioni integrative, che non so neppure se siano frutto di una legge - ha affermato Crocetta -. Spariscono le doppie pensioni e quelle d'oro con il tetto dei 160 mila euro, valido anche per gli stipendi. Le pensioni regionali saranno mantenute solo nel caso in cui si tratti dell'unica fonte di sostentamento. Inoltre non si andrà più in pensione sulla base dell'ultimo stipendio ma sulla base di tutto il percorso lavorativo". "Intendiamo inoltre chiudere - ha continuato - il fondo di quiescenza trasferendo tutto all'Inps. È un iter lungo. Riproporremo, infine, la norma sull'integrazione socio-sanitaria".
Novità anche sul fronte del bacino unico per i lavoratori delle partecipate. "La maggior parte delle partecipate gode di commesse europee. Vogliamo chiudere il capitolo delle partecipate in liquidazione, finora tutti i tentativi sono falliti miseramente con il conseguente susseguirsi di commissari senza una decisione sul personale. La legge che presentiamo - ha continuato Crocetta - riguarda, da un lato, le partecipate strategiche, che entro 45 giorni dovranno indicare il piano di fabbisogno del personale". "Il resto dei dipendenti finiranno in un bacino unico dei lavoratori delle partecipate, in modo da consentire la mobilità interna fra i dipendenti, che possono spostarsi da una partecipata all'altra. Non intendiamo creare una nuova bad company per le partecipate, quanto piuttosto un elenco unico per i dipendenti, dal quale saranno esclusi quelli che dopo il 2009 sono stati assunti illegittimamente. Così finisce la storia dei direttori generali da 200 mila euro in società che non fanno nulla e decadono commissari e consigli di amministrazione. I dipendenti avranno l'obbligo di rispondere alla chiamata in una partecipata".

Poi gli interventi per i poveri. "Ci sono interventi in Finanziaria che riguardano gli stipendi di Forestali, Eas, Esa, enti regionali, enti dell'ex Tabella H. Ma il mio sogno è la creazione di un reddito di cittadinanza. In prospettiva vogliamo mettere in campo una serie di risorse rivolte ai nuclei familiari nell'ambito di un programma di contrasto alla povertà, attraverso interventi di inclusione sociale e lavorativa".
"Le misure - ha detto Crocetta - saranno destinate in particolare alle famiglie con Isee inferiore ai cinquemila euro annui. Quando parliamo di famiglia intendiamo anche il singolo cittadino, ad esempio una ragazza madre con figli, che non può andare a lavorare nei cantieri di servizio. Per queste misure sono previsti 62 milioni di euro attraverso la riduzione dell'1,5% su tutti i capitoli di bilancio. Abbiamo fatto spending review per aiutare i più poveri, saranno coinvolte almeno 35 mila persone. Prevediamo anche di usare 100 milioni del Fondo sociale europeo per interventi analoghi".

Nella manovra ter c'è anche spazio a un contributo sanitario per chi è costretto a spostarsi dalle isole minori. "Abbiamo previsto un contributo per i residenti delle isole minori siciliane che vengono nell'Isola per curarsi. Verranno rimborsate le spese di viaggio e di soggiorno. Alcuni enti storici usciranno dalla Tabella H e avranno specifiche leggi di riferimento. Mi riferisco agli istituti per ciechi e sordi e poi a Orestiadi, Fiumara d'arte, Mandralisca, e così via. Stessa cosa per le associazioni antimafia".
E ancora le misure a favore delle imprese. "Abbiamo istituito un fondo di rotazione da 100 milioni di euro per l'accesso al credito e per i mutui alle imprese attraverso l'Irfis. È una misura urgente che intendiamo integrare con i fondi europei, ad esempio attraverso lo strumento della programmazione".
Dopo le sfuriate e le granitiche prese di posizione a favore del proprio governo, il governatore è apparso infine sereno sulla fattibilità della manovra: "Non temiamo nuove impugnative del Commissario di Stato perché abbiamo integrato le norme presenti nella manovra con i suoi rilievi. In corso d'opera potremo inserire altri interventi, ad esempio se dovesse arrivare il decreto Renzi sulla burocrazia che introduce la mobilità obbligatoria e i licenziamenti per coloro che non rispettano i contratti. Il decreto non è stato ancora formalizzato e questo ci blocca".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

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20 giugno 2014
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