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Lampedusa: autonomista e leghista... Il Carroccio ha il suo primo vicesindaco nel comune più a sud d'Italia

16 maggio 2007

Lampedusa, splendida isola siciliana, la ''Perla nera del Mediterraneo'', è il punto del territorio nazionale che si trova più a Sud.
Lampedusa si trova tanto a sud che è più vicina all'Africa che all'Italia, eppure da ieri ha un vicesindaco della Lega Nord.
No, non è una boutade, è la realtà dei fatti.
Come tutti ben sanno il 13 e il 14 maggio in Sicilia si sono svolte le elezioni amministrative per rinnovare i consigli comunali di 156 comuni siciliani e quello provinciale di Ragusa, e come tutti hanno saputo la Casa delle Libertà ha nuovamente stravinto. La Sicilia è rimasta la roccaforte del centrodestra.
In se e per se tale notizia non ha ''fatto notizia''. A fare notizia è stato invece quello che è successo a Lampedusa... sì, perché nel lembo di terra del sud più profondo, è stata la Lega Nord che con Angela Maraventano, 43 anni, sposata, madre di due figli, proprietaria del ristorante ''Il Saraceno'' e leader indiscussa della Lega nell'isola, ha conquistato la poltrona di vicesindaco.
La coalizione formata dal Movimento per l'Autonomia, Alleanza nazionale, Udc e Lega Nord (proprio quella dei Bossi, Calderoli, Borghezio e compagnia bella) ha ottenuto il 40% delle preferenze, di conseguenza a diventare sindaco è stato Bernardino De Rubeis del Mpa, sua vice è diventata la ''pasionaria'' del Carroccio in Sicilia.
Tra l'altro (o se vogliamo), se tutto ciò non bastasse, la Lega Nord ha ottenuto il risultato migliore tra i partiti della coalizione vincente, riuscendo a portare al Comune 4 suoi consiglieri: addirittura meglio di Forza Italia, il cui rappresentante Bruno Siragusa, che partiva come sindaco uscente, è arrivato terzo, quindi fuori dall'assemblea cittadina.

''Finalmente potrò fare le mie battaglie dall'interno del palazzo del Comune e non più fuori nel mio gazebo'', ha detto emozionata il neo-vicesindaco ai giornalisti, pensando ''la bandiera verde che sventola sul comune più a sud d'Italia, più a sud di Tunisi''. ''Lavorerò per questa isola, come ho sempre fatto, con la differenza che avrò un ruolo istituzionale''.
Infatti, l'irruenta Angela Maraventano è diventata famosa particolarmente per le sue battaglie contro l'immigrazione clandestina, e facendone proprio baluardo è riuscita a portare sul Carroccio 360 iscritti, facendo della Lega il terzo partito dell'isola (poco più di 5mila residenti), dietro Forza Italia e Udc.

Ma quale sarà la prima cosa che farà per Lampedusa? ''Utilizzare la struttura destinata a nuovo centro di accoglienza per immigrati'', che dovrebbe essere pronto già nel prossimo autunno, come ''scuola per i nostri bambini''. ''Non abbiamo strutture adeguate per i nostri figli'' ha spiegato. ''Quindi, la prima cosa da fare è prendere quei locali e darli alla scuola: materna, elementare e media. Soltanto quando avremo scuole adeguate per i bambini consegneremo la struttura per farne un Centro di accoglienza per gli immigrati''. 
E i clandestini dove andranno? (Domanda più che lecita visto che proprio in queste ore nel vecchio Cpt, nei pressi dell'aeroporto, sono stipati quasi 600 clandestini, un numero tre volte superiore alla capienza massima della struttura).  ''Resteranno dove sono ora, lì all'aeroporto, nei container. Mi spiace ma libereremo la nuova struttura solo quando saranno ristrutturate anche le scuole''.
Secondo il sindaco De Rubeis, comunque, quella della Maraventano è una ''provocazione'', proprio nel suo stile, che ha l'obiettivo di aprire un dibattito sul problema degli sbarchi.
E quale sarà, quindi, la politica per l'immigrazione della nuova Lampedusa? ''Quella di sempre: saranno accolti i disperati ma contrasto totale al traffico dei clandestini'', ha risposto il sindaco.

Ma i vispi occhi della Maraventano sono puntati anche sulla sanità nell'isola. ''Inesistente'', sottolinea ancora il neo vicesindaco. ''Abbiamo una guardia medica che lascia a desiderare - aggiunge - dovremo fare di tutto per avere una struttura più adeguata''. Con i soldi che oggi alimentano tutti i furgoncini delle forze dell'ordine su e giù per il litorale lampedusano, le guardie costiere e il Cpt, Maraventano vorrebbe portare a Lampedusa servizi ed efficienza, sbarrando le porte ai clandestini.
Tra le sue proposte anche l'istituzione di un corpo di guardie giurate in servizio anti immigrazione, come le camicie verdi leghiste. Insomma una sorta di ronda padana in salsa siciliana. Ma lei assicura: ''Non siamo razzisti, anzi abbiamo più volte dimostrato di essere ospitali con questi nostri fratelli meno fortunati che vengono dal mare. Ma prima occorre risolvere i problemi di chi abita tutto l'anno su quest'isola, a cominciare dai collegamenti, dalla sanità e dalla scuola'', ribadisce.

Adesso Angela Maraventano è attesa a Pontida, quartier generale della Lega. Il Carroccio sta preparando una festa per il primo vicesindaco leghista del sud Italia.
Certo, la questione rimane curiosa, e viene spontaneo chiedersi innumerevoli volte come ha potuto la Lega prendere tremila voti da persone che generalmente definisce ''terroni''. La risposta la da proprio la Maraventano: ''Qui non c'entra il nord e il sud. Qui la Lega ha ascoltato i nostri problemi, la discarica, i collegamenti con Palermo, la difficoltà di trasportare i malati. La Lega, tramite me, ha ridato fiducia, speranza e progetti a un popolo di isolani isolato da tutto e ci ha ridato la dignità che avevamo perso. Non chiediamo assistenzialismo. Chiediamo di essere padroni a casa nostra''.
E con questa risposta, che vogliamo prendere per buona - perché solo in Sicilia è possibile che avvengano tali misteriose ed assurde miscele -, si spiega come ha fatto il senatore Roberto Castelli a fare il comizio finale in piazza a Lampedusa davanti a migliaia di bandiere verdi. [F.M.]

«A Lampedusa saremo padroni a casa nostra»

di Fab. Car. (La Padania, 13/05/07)
''Anche a Lampedusa vogliamo tornare ad essere padroni a casa nostra. E adesso ne abbiamo la possibilità''.
Parola di Angela Maraventano, storico leader leghista dell'isola dove, in questi anni, il seme del Carroccio ha attecchito ed è germogliato, tanto che, adesso, la sezione locale può contare su 360 iscritti. Numeri importanti, che fanno ben sperare visto che oggi l'isola va al voto per rinnovare la propria amministrazione comunale e i favori del pronostico della vigilia sembrano essere tutti per la lista di centrodestra, formata da esponenti della Lega Nord, del Movimento per le Autonomie, di An e Udc, che presenta come candidato sindaco Tito De Rubeis, di espressione Mpa, e come vice sindaco proprio la stessa Maraventano. Che alla chiusura della campagna elettorale traccia ''un bilancio positivo, come ha confermato il comizio di chiusura, con la piazza centrale stracolma di gente che ha seguito con attenzione ogni comizio. I cittadini di Lampedusa hanno voglia di sentirsi padroni a casa propria e vogliono che la nostra splendida isola non venga più citata solo per l'immigrazione e per i clandestini, come troppo spesso accade, purtroppo, ma per le sue bellezze ambientali e per il suo mare''.
Nel programma della lista che supporta il ticket De Rubeis-Maravantano spiccano la valorizzazione del turismo e il rilancio dell'economia locale, anche attraverso la creazione di Lampedusa porto franco, come previsto da un proposta di legge depositata alla Camera dai deputati leghisti Stucchi e Bricolo. Un altro punto fondamentale del programma, oltre al contrasto all'immigrazione clandestina, è la realizzazione di una struttura ospedaliera ancora assente sull'isola.
''Lampedura guarda alla Padania e vincendo queste elezioni possiamo fare un passo in avanti verso il nostro sogno'', conclude la Maraventano, ottimista sul risultato elettorale in quanto ''Lampedusa ha voglia di cambiare e i nostri cittadini non si lasceranno sfuggire questa occasione''.
Da stasera il Sole delle Alpi potrebbe sventolare sul pennone del palazzo comunale dell'isola di Lampedusa.

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16 maggio 2007
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