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Stop alla sanatoria selvaggia in Sicilia

Dietrofront del governo regionale sull'estensione del condono edilizio

28 giugno 2014

Per fermare la circolare erano scattate le contromosse dei parlamentari del Movimento 5 Stelle all'Ars, che avevano denunciato la vicenda a tutti i livelli, arrivando a presentare un disegno di legge per disinnescarla. "La revoca - ha affermato il presidente della IV Commissione all'Ars, il deputato Cinquestelle Giampiero Trizzino - segna un atto fondamentale a difesa del territorio siciliano".
La circolare di fatto estendeva l'ultimo condono edilizio del 2003 agli immobili ricadenti in aree sulle quali insistono vincoli di protezione, tra i quali, quelli paesaggistici ed idrogeologici.

"Per bloccare l'atto - ha aggiunto Trizzino - qualche mese fa, avevo depositato un disegno di legge che riperimetrava gli effetti del condono in senso restrittivo. Oggi, con la revoca, il testo non è più necessario. Un plauso va al neo assessore Sgarlata che ha compreso il senso della nostra battaglia ambientale ed ha accolto la nostra richiesta di revoca".
La circolare affondava le radici in un parere del CGA che rischiava di avere pericolose ripercussioni. A Palermo, ad esempio, il consiglio comunale aveva approvato un Ordine del giorno che rischiava di rimettere in corsa parte delle pratiche di sanatoria per abusi commessi nel capoluogo.

L'assessore Sgarlata ha spiegato: "Dopo un attento esame con i miei uffici e il Dipartimento di urbanistica, di comune accordo con il presidente Crocetta abbiamo deciso di revocare la circolare, attraverso la quale si era innescata la convinzione che vi fosse, da parte dell'assessorato al Territorio e ambiente, una sorta di prescrizione ai comuni di attenersi ai criteri interpretativi del parere del Cga. Ferma restando l'interpretazione giurisprudenziale resa dal Cga, espressa in sede consultiva per il ricorso straordinario di un singolo privato al presidentedella Regione Siciliana, e considerando che la circolare nr. 2 non comportava alcuna novità nel quadro giuridico e giurisprudenziale sull'argomento, i comuni potranno esaminare le istanze di condono edilizio, nella piena autonoma determinazione sulle singole fattispecie trattate".

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28 giugno 2014
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