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Un'occasione che non va sprecata

Pressing dei sindaci di Palermo, Messina e Catania sui deputati dell'Ars affinché la riforma delle Province si realizzi

25 febbraio 2014

Un "banco di prova", un "passaggio ineludibile", "un'occasione che non va sprecata": è la riforma delle province secondo i sindaci di Palermo e Messina, Leoluca Orlando e Renato Accorinti e secondo l'assessore al Bilancio del comune di Catania, Giuseppe Girlando intervenuti a una tavola rotonda organizzata dalla Cgil Sicilia alla vigilia del ritorno in Aula, all'Ars, del ddl di riforma. Con il primo cittadino di Palermo di nuovo a chiedere il "commissariamento della Sicilia" se si dovesse fallire l'obiettivo, replicando il fallimento della finanziaria.
Un'iniziativa voluta dal sindacato per sottolineare l'importanza di quella che, come ha detto il segretario generale Michele Pagliaro, può essere un "passaggio epocale" per la Sicilia e per lanciare una appello a tutta la politica "ad andare avanti, con senso di responsabilità, approvando la riforma delle province, dando vita alle tre città metropolitane e ai consorzi di comuni, disegnando un assetto istituzionale nuovo che può essere anche un'occasione per sburocratizzare la regione col passaggio di alcune competenze".

"Se la riforma non ci sarà - ha detto Leoluca Orlando - ci saranno le condizioni, unendo questa vicenda a quella della finanziaria, per chiedere il commissariamento della Regione". Orlando ha aggiunto che "sarebbe in discussione la possibilità che esista il sistema Sicilia. Non si tratta di una scelta politica - ha sottolineato - ma di una scelta costituzionale. Non si può negare quello che la costituzione vuole in un'Europa 14/20 che ha scelto le città metropolitane come interlocutori diretti, rendendole destinatarie di finanziamenti". Secondo Orlando le città metropolitane potrebbero nascere anche limitatamente all'area delle città, "riconoscendo ai comuni che lo vorranno la possibità di aggregarsi".

Renato Accorinti, sindaco di Messina, ha parlato delle citta metropolitane come "occasione unica", definendo "incomprensibile" la bocciatura dell'Ars. "Sono tre aree importanti - ha detto - che possono dare sviluppo, occupazione, migliorare le condizioni di tutta la Sicilia".

Il segretario Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, e l’economista Michele Limosani hanno infine rivolto ai 90 deputati dell’Ars un manifesto-appello in 6 punti pro città metropolitane, condiviso dai sindaci Orlando, Accorinti, Bianco e da associazioni, professionisti, imprese.
1. Il rilancio economico del paese sarà necessariamente trainato dalle città metropolitane nate nel mondo occidentale e in tutta Europa per dare un governo alle realtà urbane che per la complessità delle relazioni economiche, sociali e demografiche e per l’interdipendenza dei sistemi produttivi, mettono in rete diversi territori comunali.
2. Le città metropolitane sono considerate dall’Unione Europea come l’organismo territoriale prioritario cui destinare rilevanti risorse finanziarie. Le città di Messina, Catania e Palermo, quindi se l’Ars approverà l’istituzione delle città metropolitane anche nella nostra Regione, potranno entrare a far parte del “C15”, cioè il Club delle 15 città metropolitane italiane. Un club ristretto e selezionato che, nel dialogo diretto con il governo nazionale e la commissione europea, sarà chiamato a definire le linee strategiche e progettuali sulle quali impegnare le future risorse finanziarie europee dei PON, dell’Agenda Urbana e della programmazione regionale a valere sui fondi PO-FERS
3. L’esclusione della Sicilia dalle città metropolitane impedirà alle tre città dell’isola di creare rilevanti posti di lavoro e di attrarre consistenti investimenti privati con moltissimi giovani che saranno condannati a perpetuare l’attuale status di disoccupati, incentivando il gravissimo fenomeno della fuga dei cervelli.
4. Alle città metropolitane dovranno essere attribuite funzioni e competenze che mettano in grado il comprensorio di governare fenomeni complessi come quello della mobilità, del ciclo integrato dei rifiuti, dell’uso e della valorizzazione del territorio e dello sviluppo economico.
5. La Regione Sicilia, in forza della sua speciale autonomia, ha la possibilità di procedere all’istituzione delle tre città metropolitane, Palermo, Catania e Messina, alla perimetrazione degli ambiti delle città, tenendo conto della complessità delle relazioni economiche, sociali e demografiche che lega i comprensori, alla definizione delle funzioni e delle competenze, distinguendo tali funzioni da quelle dei liberi consorzi, evitando così la miope ed inutile contrapposizione tra città metropolitane e liberi consorzi.
6. Facciamo appello a tutti i siciliani, alle forze sociali, rappresentanze imprenditoriali, ordini professionali, a sottoscrivere questo documento e invitiamo i parlamentari regionali a cogliere l’opportunità della prossima approvazione dell’art.7 del disegno di legge in discussione all’ARS per istituire le città metropolitane di Catania Messina e Palermo, affinché si eviti il suicidio territoriale per questi territori e la condanna per la Sicilia ad essere sempre di più la periferia dell’Europa.

[Informazioni tratte da AGI, CMnews.it]

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25 febbraio 2014
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