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V.M. 11

Niente più minori di undici anni ai cortei politici. Questa la proposta di legge firmata Forza Italia

05 febbraio 2004
Sentire una schiera di bambini urlare slogan contro il politico di turno che si vorrebbe alla gogna, può far storcere il naso anche a chi quella gogna avrebbe il piacere di costruirla con le proprie mani.
Come ha detto Francesco Merlo su la Repubblica del 29 gennaio 2004: "Forse mai la politica della Repubblica Italiana era stata così marcatamente segnata dall'aggressività biochimica, luogo dei cattivi pensieri e dell'aria opprimente benché agitato da momenti di festa dove non c'è altro che colori accesi, gesti, grida, fuochi d'artificio".
Già, forse la politica odierna segnata dal patetico linguaggio berlusconiano e dal sentimentalismo impulsivo dei forzaitalioti, ha fatto perdere la brocca anche all’opposizione.
Continua così Francesco Merlo: "E’ significativo, ad esempio, che neppure una voce di quelle che giustamente moraleggiano contro la destra, si sia levata la settimana scorsa (riferito al 17 gennaio, ndr) quando la Cgil ha portato i bambini in piazza contro Berlusconi, gli allievi delle scuole elementari a ritmare slogan contro il governo e contro il ministro: "La riforma Moratti è una pappa per gatti; Moratti Moratti vai a lavare i piatti". Non c'è stata una sola voce, istituzionale o comunque auotorevole, che abbia usato contro la marcia dei bambini la stessa immaginazione critica utilizzata contro il narcisismo senile del lifting.
Eppure, tutti abbiamo conosciuto il cattivo uso dei bambini nelle dittature, con le carezze esibite e le parate dei figli della Lupa e delle guardie rosse, e tutti vediamo i bambini armati nello scontro arabo-israeliano... E poi, insomma, sui bambini non c'è neppure bisogno di troppo ragionare, basta l'istinto. I bambini si portano allo zoo, o in crociera sulle coste dell'Alaska a vedere gli orsi, o a inseguire i salmoni che risalgono la corrente, mai in piazza a gridare contro la Moratti, perché ai bambini si può fare gridare quello che si vuole, e noi non vogliamo che i nostri figli diventino come quelli profetizzati da Giorgo Gaber che, in fila e tenendosi per mano, fanno finta di essere sani: "non sanno se ridere o piangere, e batton le mani"
.

E qua sta il busillis. Tutto ciò ha dato l’occasione al Governo di riprendere il coltello dalla parte del manico e gridare allo scandaloso uso strumentale che la sinistra (per Berlusconi sono i comunisti, che in questa maniera si aggraziano le simpatie dei bimbi per poi poterseli mangiare!), fa di qualsiasi circostanza o proposta di governo.
In men che non si dica, subito pronta una proposta di legge, che porta la firma della forzista Maria Burani Procaccini, presidente della commissione parlamentare per l'infanzia, che vieta la presenza dei minori di 11 anni ai cortei politici.
Il testo, di un solo articolo, parla da sé: "Alle riunioni in luogo pubblico è vietata la partecipazione non occasionale di minori degli anni 11. E' considerata non occasionale anche quella partecipazione che, o per il numero di minori degli anni 11 coinvolto, o comunque per l'utilizzo degli stessi, sia da considerare strumentale ad uno degli scopi della riunione".

"Un minore di 11 anni non può avere la consapevolezza e la capacità di giudizio necessarie per prendere parte ad una manifestazione. Strumentalizzare un bambino, per qualsiasi motivazione, significa mettere in pericolo il suo sereno sviluppo". Per la Burani infatti, le manifestazioni di carattere politico sono luoghi in cui "vi siano interessi contrapposti e dove possa respirarsi un clima di tensione nocivo per la salute psichica del bambino".
E qualora si presentasse una circostanza contraria alla legge, cosa accadrebbe ai trascressori?
I trasgressori, prescrive il testo di legge, verrebbero puniti con una multa da 500 a 2.000 euro.
E se i minori fanno, comunque, il loro ingresso nella manifestazione?
I promotori "sono tenuti ad annullare la riunione o comunque a darne immediato avviso" in questura. A quel punto il questore "può impedire" che abbia luogo o "consentirla prescrivendo che non vi partecipino minori". Viene salvata la mamma che "casualmente", si trovi a passare con il figlio in un luogo dove è in corso una manifestazione pubblica. Per lei le regole non valgono. A patto, par di capire, che si allontani velocemente.

Ed ecco che l’Italia ricade nel proibizionismo, nell’irragionevolezza e... nella farneticazione.
Da un lato la maggioranza snocciola proposte che fanno venire la pelle d’oca, dall’altra l’opposizione risponde contrattaccando in maniera goffa e mai chiara. 
Sembra che i politici italiani, sia di destra che di sinistra (e questo senza la volontà di cadere nel qualunquismo), siano capaci di attuare solo la politica del "pan per focaccia", dell' "occhio per occhio…", del "chi la fa l’aspetti". Insomma, sembra proprio che la politica italiana si sia abbassata ad un livello parecchio "elementare".

E se alle manifestazioni, qualsiasi esse siano, vietassimo la partecipazione ai maggiori di 11 anni?
Chissà, protrebbe essere un’idea…

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05 febbraio 2004
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