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Vitalizi, stipendi d'oro e manovrine

All'Ars rimane il vitalizio per i condannati per mafia ma passano il tetto da 160mila euro e la "salva stipendi"

29 maggio 2014

L'Assemblea siciliana salva il vitalizio dell'ex governatore Totò Cuffaro, in cercare per mafia. La norma che estendeva la decadenza dal vitalizio anche ai condannati per mafia, era stata presentata dal Movimento 5 stelle e controfirmata dal vice presidente dell'Antimafia, Fabrizio Ferrandelli (Pd).
Diciotto i voti a favore, 33 i contrari. A favore del subemendamento, bocciato dall'aula, hanno votato tutti i deputati del gruppo M5s, i parlamentari di Forza Italia Edgardo Bandiera e Salvo Pogliese, Fabrizio Ferrandelli del Pd, Vincenzo Vinciullo del Ncd e Antonio Venturino del Misto. Sette gli astenuti. Il governo aveva dato parere contrario, mentre la commissione Bilancio s'era espressa favorevole a maggioranza.

Acceso il dibattito e duro lo scontro fra il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, e il Movimento 5 Stelle. Ardizzone ha accusato di demagogia i grillini: "Mi svesto dalle mie vesti istituzionali - ha detto Ardizzone - ricordo solo che si tratta di materia penale sulla quale l’Ars non ha competenza". Veemente la reazione del capogruppo Francesco Cappello, che ha chiesto le dimissioni di Ardizzone perché "non ha la serenità e l'imparzialità per presiedere questo Parlamento". "E' un verdetto vergognoso - ha affermato Cappello -, che manda un brutto messaggio alla gente. E la gravità del gesto è ingigantita dal plebiscito contro l'emendamento".

E’ invece passato l’abbassamento del tetto degli stipendi per i dirigenti della Regione, della Sanità e delle società partecipate. Potranno guadagnare fino a un massimo di 160 mila euro l’anno. Previsto anche il taglio del 5 per cento dei contratti in corso per le forniture. Il sì dell’aula è arrivato in tarda serata assieme al via libera alla manovrina da 233 milioni che salva gli stipendi per circa 55 mila lavoratori collegati alla Regione.
Per tutto il pomeriggio, la norma voluta da Crocetta e indicata come la prima di un nuovo pacchetto di riforme per contenere la spesa e gli sprechi era sembrata a rischio per via dell’articolo 14 dello Statuto che stabilisce che le indennità non possono essere inferiori a quelle dello Stato. E cioè a 240 mila euro, come fissa un recente decreto Renzi.

"Non dichiarerò l’inammissibilità ma vorrei fare riflettere governo e aula sul rischio di incostituzionalità", ha detto Ardizzone annunciando a sua volta nuovi tagli ai compensi dei dirigenti dell’Ars. Un piano che il Consiglio di presidenza di Palazzo dei Normanni dovrebbe varare nei prossimi giorni. Molti i parlamentari a sostegno dell’emendamento del governo per la riduzione del tetto di spesa.

Infine, l’approvazione della manovrina correttiva da 133 milioni di euro che permetterà alla  Regione di pagare, fino a fine giugno, gli stipendi di oltre trentamila lavoratori, mentre altri 100 milioni di euro sono destinati agli enti locali e ai lavoratori forestali. La norma cosiddetta "salva stipendi" è stata approvata con 14 voti a favore e 14 astenuti, tra  cui i deputati del Movimento cinque stelle.
Dopo il via libera di martedì a una parte di fondi per Eas, Esa, consorzi di bonifica e forestali, ieri è toccato al resto degli enti: dalla Resais all’Irsap fino ai fondi per Azasi, Espi, Ems. E ancora, tra gli altri: per le cooperative sociali e i consorzi agrari, l’Istituto Vite Vino e Oli, il Corfilac, l’Istituto di incremento ippico e l’Istituto zootecnico, l’Arpa e il Ciapi di Priolo. Quest’ultimo potrà anche stipulare contratti a tempo determinato ai circa 1.800 dipendenti degli ex sportelli multifunzionali, utilizzandoli nell’ambito delle attività di Garanzia giovani. Complessivamente alla "Tabella 1" vanno 97 milioni di euro. Quasi tutti destinati proprio al pagamento degli stipendi ma anche ai teatri e ad associazioni che svolgono attività assistenziali e sociali.

Il finanziamento più alto (14 milioni) va ai Consorzi di bonifica. Oltre 9 milioni e mezzo vanno alle borse di studio per gli specializzandi in Medicina. Sei milioni all’Esa, quasi altrettanti all’Irsap, 4 per Azasi, Espi ed Ems. A vuoto il tentativo di riproporre in aula finanziamenti aggiuntivi a soggetti inseriti nella vecchia Tabella H. Tra gli emendamenti bocciati, uno a favore degli Ersu, gli enti al diritto allo studio (a cui vanno 4 milioni di euro) e altri del Corfilac, il consorzio lattierocaseario di Ragusa che ottiene solo 190 mila euro. A bocca asciutta molte associazioni culturali, a partire dal Centro di progettazione e restauro. Briciole per le associazioni antiracket (23 mila euro) e il fondo per le vittime di estorsioni (13 mila euro). Ai teatri il 50 per cento di quanto previsto in Finanziaria.

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno, Repubblica/Palermo.it]

- A Totò Cuffaro un vitalizio da 6000 euro al mese (Guidasicilia.it, 05/05/14)

- Bisogna pur mantenere la famiglia... (Guidasicilia.it, 16/05/14)

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29 maggio 2014
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