Alla (ri)scoperta della frutta di stagione siciliana!
Vi raccontiamo la nostra frutta locale, buona, salutare e straordinariamente dissetante
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Acqua, vitamine e sali minerali: la frutta di stagione ci disseta e serve come ricarica di energia durante l'estate. Per conoscere quella migliore, coltivata e raccolta nella nostra terra, di seguito vi raccontiamo curiosità e caratteristiche di alcuni frutti siciliani da (ri)scoprire, puntando proprio su alcune specialità locali, spesso il contrario della frutta "grande e bella a vedersi" ma estremamente deliziosa…
La Ciliegia dell'Etna DOP
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Coltivata dalle coste del mar Ionio fino ad altitudini di 1.600 metri sui versanti Est e Sud-Est dell'Etna, la Ciliegia dell'Etna DOP è la prima, e finora unica, ciliegia ad aver ottenuto il marchio di denominazione di origine protetta in Italia.
Dal colore rosso brillante, dalla polpa soda e croccante e dall'inconfondibile sapore dolce, la "cirasa" (o "ciriegia") etnea apporta notevoli benefici al mantenimento della salute e al benessere dell'organismo: è particolarmente ricca di sostanze benefiche come antocianine e flavonoidi, sostanze che migliorano la salute delle coronarie e diminuiscono il rischio di malattie cardiovascolari.
La Pesca Sbergia
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Dopo il recupero delle storiche Tabacchiere, c'è da scoprire la Pesca Sbergia, una nettarina messinese, che ha il suo habitat naturale nella Valle del Niceto. Piccolina e di forma tondeggiante, ha una buccia liscia di color giallo-verde con qualche striatura che tende al rosso e all'arancione, e una polpa morbida, dolce e succosa.
È diuretica, depurativa e disintossicante. Come tutte le pesche, è fatta principalmente di acqua (quasi il 90%), è ricca di fibre (che regolano l'intestino), di vitamina A e del gruppo B e C, quest'ultima rinforza il sistema immunitario. Praticamente senza grassi, la sbergia induce ad un senso di sazietà ed è per questo che è consigliabile consumare nelle diete ipocaloriche.
L'Albicocca di Scillato
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Frutto estivo ottimo per la salute del corpo e della pelle, altamente digeribile, ipocalorico e con un indice di sazietà notevole, l'albicocca è tra i frutti che contengono le dosi più elevate di potassio e carotene. Inoltre indicate negli stati di nervosismo, insonnia ed astenia psicofisica.
Quelle di Scillato - comune ai piedi del Parco delle Madonie - sono una varietà precoce, dal frutto piccolo, spesso sfaccettato di rosso, molto profumato e dal sapore intenso. La raccolta inizia alla fine di maggio e dura circa un mese. I frutti sono sensibili alle manipolazioni e ai trasporti e, per questa ragione, la loro commercializzazione è limitata ai mercati vicini.
Il Melone Giallo "Invernale"
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Il melone giallo, prodotto in tutto il territorio siciliano, è facilmente riconoscibile sia per il suo colore giallo intenso, che per la forma allungata alle due estremità e per la polpa bianca. Questo melone è noto per la sua lunga conservazione, tanto da essere chiamato "melone invernale" perché si raccoglie d'estate e si mantiene anche fino a dicembre.
Il melone giallo siciliano possiede numerose proprietà benefiche: è composto per il 90% di acqua che gli conferisce un elevato potere saziante restando comunque un frutto ipocalorico. Contiene molto ferro, utile per contrastare l'anemia, fosforo e calcio che favoriscono la salute delle ossa.
La Fragola di Maletto
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Le fragole sono diuretiche, rinfrescanti, depurative e ricche di nutrienti. Contengono fosforo, ferro, calcio e vitamine A, B1, B2 e C. Sono, inoltre, poco caloriche e ricche di fibre ed hanno un buon potere saziante, ottime, quindi, come spuntino nelle diete ipocaloriche.
A Maletto, sulle pendici dell'Etna, sopravvive una fragola antica di qualità straordinaria, molto grande, dolce e profumatissima, che deriva da una cultivar, la "Madame Moutot", selezionata in Francia nel 1906 e coltivata poi nella Ducea dell'Ammiraglio Nelson a Bronte, patria del pistacchio DOP. È una fragola è estremamente deperibile - anche perché ha il cuore vuoto - e per questo si trova solo sul vicino mercato di Catania.
La Susina bianca di Monreale
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Le susine di Monreale sono piccole, a buccia giallo chiara tendente al verde e dolcissime: una varietà si chiama "sanacore", perché un'antica credenza le attribuiva anche valori curativi, l'altra si chiama "ariddu di core" (ovvero: seme a cuore) per la forma caratteristica del seme che richiama il cuore. La prima si raccoglie a partire dalla prima decade di luglio fino alla metà di agosto, l'altra invece è tardiva (si raccoglie tra la metà di agosto e l'inizio di settembre) e particolarmente zuccherina.
Le susine, ricche di difenilisatina (ottimo lassativo) sono composte per l'87,5% di acqua, ed è un frutto particolarmente dissetante, inoltre, dispone di una buona presenza di elementi minerali, come potassio, calcio e fosforo.
L'Anguria di Siracusa
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Chiamata anche "Zuccherino", l'anguria di Siracusa è un prodotto tradizionale siciliano inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Il frutto ha una forma ovale allungata con una buccia che alterna striature verde chiaro e verde scuro. L'interno presenta una polpa rossa, soda e croccante in cui sono presenti i piccoli semi di colore marrone scuro o neri. A maturazione l'anguria di Siracusa pesa fra i sette e i dieci chili.
È uno dei frutti più dissetanti in assoluto grazie all'altissima percentuale d'acqua contenuta (95,3%). Il sapore dolce per cui è famosa l'anguria di Siracusa, non dipende dagli zuccheri ma da particolari e caratteristiche sostanze aromatiche. È un frutto con una buona presenza di vitamine A, C e potassio. Buone notizie anche per chi soffre di insonnia: l'anguria, infatti, stimola la serotonina, che favorisce il riposo notturno.