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254 morti e 17.700 feriti

Questi i numeri riguardanti gli 11.821 incidenti stradali avvenuti in Sicilia nel 2013

26 novembre 2014

Nel 2013 in Sicilia si sono verificati 11.821 incidenti stradali che hanno causato la morte di 254 persone e il ferimento di altre 17.724. Rispetto al 2012 si registra un aumento del numero di incidenti (+0,3%) e di eventi mortali (+10,9%) mentre i feriti rimangono pressoché invariati, in controtendenza rispetto a quanto rilevato nell'intero Paese.
E' quanto emerge da un'indagine dell'Istat, secondo cui gli incidenti avvenuti nell'isola rappresentano il 6,5% del totale nazionale, i deceduti il 7,5%, i feriti il 6,9%.

Il maggior numero di incidenti è avvenuto nella provincia di Palermo dove risiede il 25% della popolazione regionale e sono più frequenti gli incidenti con lesioni, mentre il numero maggiore di decessi si registra nella provincia di Catania. Rispetto all'anno precedente la provincia di Trapani presenta il maggior incremento del numero di sinistri (+12,1%) e di persone infortunate (+8,4%) ma una diminuzione della mortalità. Gli eventi mortali nella provincia di Enna, la più piccola della regione, registrano un tasso di incremento particolarmente marcato. E' invece rimasta stazionaria la mortalità in provincia di Messina dove, tuttavia, l'incidentalità non solo continua a decrescere ma si riduce anche la gravità.
L'indice di mortalità (numero di morti sul totale degli incidenti) è pari a 2,2 morti ogni 100 incidenti, valore leggermente superiore a quello medio nazionale. Nel 2013 Enna, avendo registrato il maggior incremento del numero di vittime rispetto all'anno precedente, è la provincia siciliana con i valori più alti degli indici di mortalità e di gravità, seguita da Agrigento. La provincia di Caltanissetta mostra valori più bassi degli indici mentre scende fortemente la mortalità nel trapanese (da 2,6 nel 2012 a 1,9 nel 2013) anche se il numero degli incidenti aumenta. Tra il 2001 e il 2013 gli incidenti stradali con lesioni a persone sono passati da 15.389 a 11.821 (-23,2%); le vittime della strada sono diminuite del 30,4% e i feriti del 23%.

Nel periodo 2001-2013 il tasso di mortalità per incidenti stradali (calcolato come rapporto tra il numero dei morti e la popolazione media residente per 100.000 abitanti) passa da 7,3 a 5,0. L'indice di mortalità mostra, invece, un andamento differenziato nell'arco temporale esaminato: dal 2001 al 2008 si evidenzia un trend in crescita, dal 2009 si verifica un'inversione di tendenza fino ad arrivare, nel 2013, a 2,1 morti per 100 incidenti.
A livello provinciale l'indice di mortalità manifesta, pur con una distribuzione non lineare, una tendenza alla diminuzione ad eccezione delle province di Trapani e Agrigento. Il valore più elevato dell'indice si riscontra nelle province di Enna e Agrigento. L'indice di lesività nel totale regionale rimane pressoché invariato tra il 2001 e il 2013, attestandosi a fine periodo sul livello di 149,9 feriti per 100 incidenti. I valori più elevati dell'indicatore si registrano a Enna e Caltanissetta.

Nel 2013 il maggior numero di incidenti si è verificato sulle strade urbane dove i 9.400 incidenti rilevati (79,5% del totale degli incidenti, inferiore alla media nazionale pari al 75,3%) hanno provocato 103 vittime (41%) e 13.373 feriti (75,5%). Gli incidenti più gravi in Sicilia avvengono sulle strade extraurbane, dove si registra anche la più alta lesività. Il maggior numero di incidenti (6.892 pari al 58,3% del totale) si verifica sulle strade a una carreggiata a doppio senso di marcia dove si registra il valore massimo dell'indice di mortalità (2,8 morti ogni 100 incidenti) mentre sulle strade con due o più carreggiate il numero dei decessi per 100 incidenti è pari a 2,1.
Considerando l'ambito stradale, il maggior numero di incidenti avviene lungo un rettilineo, sia sulle strade urbane (42,8% del totale) sia su quelle extraurbane (44%). Nell'ambito stradale urbano, gli incidenti che si verificano più frequentemente dopo questa tipologia sono quelli in corrispondenza degli incroci, che rappresentano il 32,6% del totale; seguono quelli che avvengono nei pressi di una intersezione (15,6%). Nelle strade extraurbane gli incidenti che si verificano in prossimità di un incrocio sono il 27,3%, seguiti da quelli che accadono in corrispondenza di una intersezione (14,3%).

Nel 2013, è maggio il mese in cui si è verificato il maggior numero di incidenti (1.133, con una media giornaliera pari a 36,5), novembre quello con il maggior numero di morti (30) e giugno quello con la più elevata frequenza di feriti (1.639). Mentre gli incidenti nel complesso si concentrano nelle ore diurne, gli incidenti mortali sono prevalenti nelle ore serali e notturne. I sinistri più pericolosi avvengono alle 3, all'una e tra le 6 e le 7 del mattino, in cui l'indice di mortalità raggiunge rispettivamente i valori di 6,1 decessi ogni 100 incidenti, 5,9 e 5,8%, valori di molto superiori alla media giornaliera (2,2%).
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (74,3%) e, fra questi, la tipologia più frequente è lo scontro frontale-laterale (4.339 casi con 66 morti e 6.786 feriti) seguita dal tamponamento (1.841 casi con 14 morti e 3.191 persone ferite). Tra gli incidenti a veicoli isolati (il 25,7%), l'investimento di pedone rappresenta l'evento più diffuso. L'indice di mortalità mostra che la tipologia più pericolosa in Sicilia è lo scontro frontale (5,8 decessi ogni 100 incidenti); seguono la fuoriuscita di strada e l'urto con ostacolo accidentale (4,8 decessi ogni 100 incidenti).

Nell'ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la velocità troppo elevata e la guida distratta sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 40,2% dei casi. Il comportamento scorretto del pedone pesa per il 2,2% sul totale delle cause di incidente. Con riferimento alla categoria della strada, la prima causa di incidente sulle strade urbane è il mancato rispetto delle regole di precedenza o semaforiche (20,3%) mentre sulle strade extraurbane la determinante principale è la guida con velocità troppo elevata (20%) seguita dalla guida distratta o l'andamento indeciso (14,1%).
Negli incidenti stradali occorsi in Sicilia nel 2013 sono rimaste ferite 17.724 persone e altre 254 hanno perso la vita. Gli uomini prevalgono rispetto alle donne sia tra i feriti (62%) che tra le persone decedute (80,3%). Tra gli uomini rimasti vittime di un incidente stradale il 73,5% era conducente di un veicolo coinvolto invece le donne, quasi nella meta dei casi, erano passeggeri e soltanto un terzo di esse era alla guida di un veicolo. L'indice di gravità è più elevato tra i maschi: 1,8 morti ogni 100 infortunati contro 0,7 morti per 100 infortunati tra le donne.

L'analisi per categoria di utente evidenzia che oltre il 65% delle vittime e dei feriti in incidenti stradali è costituito dai conducenti dei veicoli; le persone trasportate rappresentano il 21% dei morti e il 28,2% dei feriti; i pedoni sono il 14% dei deceduti e il 6,6% degli infortunati. L'indice di gravità raggiunge nel 2013 il valore più elevato per i pedoni (2,9%), seguiti dai conducenti (1,4%) e dai passeggeri (1,1%). Qualunque sia il ruolo dell'utente, la gravità è sempre maggiore per gli uomini rispetto alle donne coinvolte in sinistri stradali.
Il 29% dei conducenti deceduti a seguito di incidente stradale sono giovani di 20-29 anni, seguono gli ultrasessantacinquenni (15%). Anche tra i conducenti feriti si riscontra una maggiore frequenza tra i giovani e gli adulti ma, dopo i 45 anni, all'aumentare dell'età diminuisce il numero di persone rimaste infortunate in incidenti stradali, per poi risalire nuovamente negli anziani (65 anni e oltre). Con riferimento al ruolo di passeggeri la classe di età più colpita è quella dei  20-29enni (tra i deceduti) e dei 15-24enni (tra i feriti). Infine tra i pedoni che hanno perso la vita in un incidente o hanno riportato una lesione prevalgono gli anziani (49% dei morti e 26,3% dei feriti).

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26 novembre 2014
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