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A Licata (AG) Festa del Santo Patrone con Tangenti. Arrestato il sindaco Graci e altre tre persone

24 novembre 2009

Militari del Comando Provinciale dei Carabinieri hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare al sindaco di Licata Angelo Graci, al vice presidente del Consiglio Comunale Nicolò Riccobene, all’assessore ai servizi sociali Tiziana Zirafi ed all’impresario di spettacoli Carmelo Napolitano. Il provvedimento di applicazione della misura coercitiva degli arresti domiciliari è stato emesso dal Gip presso il Tribunale di Agrigento, Lisa Gatto, su richiesta avanzata dai Sostituti Procuratori della Repubblica, Gemma Miliani e Santo Fornasier, del dipartimento reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, coordinato dal Procuratore della Repubblica Aggiunto Ignazio Fonzo.
Gli arrestati sono stati sottoposti ad indagine in relazione: "al reato di corruzione aggravata in concorso per un atto contrario ai doveri d’ufficio perché, in concorso tra loro, Angelo Graci, sindaco del Comune di Licata, Nicolò Riccobene, vice presidente del Consiglio comunale di Licata, e Tiziana Zirafi, assessore ai servizi Sociali, e dunque nella qualità di pubblici ufficiali, e con Carmelo Napolitano, legale rappresentante della omonima agenzia di spettacoli, ricevevano dal predetto Carmelo Napolitano – corruttore - la somma di euro 6.000 – dopo averne in precedenza accettato la promessa – per compiere un atto contrario ai loro doveri d’ufficio; segnatamente per aver ricevuto detta somma di denaro quale corrispettivo illecito loro promesso e corrisposto per aver consentito al Napolitano la stipulazione - con l’ente pubblico Comune di Licata - di un contratto di affidamento relativo all’appalto di uno spettacolo musicale organizzato per la festività del Santo Patrono di Licata - in esecuzione della relativa determina di scelta, adottata dal Graci - per un importo pari ad euro 31.500, somma superiore a quella offerta dalle altre agenzie di spettacolo concorrenti e che veniva in tal modo indebitamente elargita in favore del Napolitano dal Comune di Licata. Con l’aggravante di avere commesso il fatto in occasione della stipulazione di un contratto nel quale era interessata l’amministrazione, Comune di Licata,alla quale appartengono i predetti pubblici ufficiali Angelo Graci, sindaco del Comune di Licata, Nicolò Riccobene, vice presidente del Consiglio Comunale di Licata, e Tiziana Zirafi, assessore ai servizi Sociali. In Licata e in Gela, tra l’aprile 2009 ed il 9 giugno 2009".

L'Arma dei Carabinieri, a seguito delle denunzie presentate da altri imprenditori nel settore dei pubblici spettacoli, su delega e direzione delle indagini della Procura della Repubblica, ha svolto puntuali accertamenti che hanno riscontrato quanto denunziato. I gravi precisi e concordanti indizi di colpevolezza, raccolti in esito alle citate indagini di Polizia Giudiziaria, hanno determinato la Procura della Repubblica di Agrigento - diretta dal Procuratore della Repubblica Renato Di Natale - a richiedere l’adozione del provvedimento restrittivo della libertà personale sussistendo tutte le esigenze cautelari previste dal codice di rito. Il Gip, valutando positivamente quanto prospettato dalla Procura della Repubblica, ha accolto la richiesta disponendo la misura cautelare, per la cui esecuzione è stata delegata la forza di polizia che ha eseguito le indagini disposte dall’Ufficio del Pubblico Ministero. Le indagini di Polizia, su direttive della Procura della Repubblica, sono state svolte, e tuttora proseguono nell’ambito del Comando Provinciale dei Carabinieri retto dal Colonnello Mario Di Iulio, dalla Compagnia dei Carabinieri di Licata, alle dipendenze del Cap. Massimo Amato.

Fonte: Grandangolo Online.it

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24 novembre 2009
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