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Allarme terrorismo

Convalidato il fermo dell'albanese bloccato all'aeroporto Fontanarossa. Intanto si prepara il "pacchetto antiterrorismo"...

26 gennaio 2015

Il Giudice per le indagini preliminari di Catania ha convalidato il fermo ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'albanese di 30 anni, Ziadin Gjorgji, che era stato bloccato all'aeroporto di Fontanarossa nei giorni scorsi mentre con un documento falso stava cercando di imbarcarsi per Londra.
L'uomo è stato interrogato dal gip che, dopo l'udienza di convalida, ha applicato la custodia in carcere come richiesto dalla Procura della Repubblica.
All'albanese sono stati contestati i delitti di fabbricazione e possesso di documenti falsi e di utilizzo indebito di carta di credito. Al momento non gli è contestata la finalità terroristica ma sono in corso indagini per "valutare la sussistenza di più gravi ipotesi di reato".

In particolare, si sottolinea dalla Procura di Catania, attraverso accertamenti irripetibili che sono in corso sul computer che era in possesso dell'albanese, ritiene possibile accertare la rete di contatti che ha permesso all'uomo di procurarsi numerosi documenti di identità falsificati.
L'uomo aveva avuto accesso all'imbarco dell'aeroporto di Catania passando il sistema di sorveglianza esibendo un biglietto per Bucarest e il suo passaporto ma poi ha tentato di salire su un aereo diretto a Londra grazie a un biglietto comprato online e con una carta di identità falsificata.

Intanto, sono state presentate le misure del "pacchetto antiterrorismo" che dovrebbero essere approvate nel Consiglio dei ministri di mercoledì.
Il condizionale è d'obbligo dopo che il provvedimento è saltato all'ultimo momento due volte in pochi giorni. Gli uffici legislativi interessati sono al lavoro sulle bozze: coinvolti Interno, Giustizia, Difesa, Esteri, Economia ed anche la Presidenza del Consiglio per la parte che riguarda i servizi segreti. E proprio il responsabile per questi ultimi, il sottosegretario Marco Minniti, ha preparato le sue proposte per il settore che mirano, si legge in un documento di presentazione, ad "elevare, in maniera mirata, la capacità degli organismi di sicurezza a fronteggiare" la minaccia terroristica.

Sul piano legislativo si punta ad ampliare le garanzie funzionali per gli 007 che operano in scenari ad alto rischio, con la possibilità - ad esempio - di testimoniare con identità fittizia in modo da tutelare gli infiltrati. Si intende poi fornire "nuovi strumenti di acquisizione informativa", che vanno dai colloqui con i detenuti (ora vietati dalla legge per gli agenti dei servizi) al rilascio di permessi di soggiorno a fini informativi. Nel primo caso l'obiettivo è quello di mettere sotto stretto monitoraggio un ambiente, quello carcerario, particolarmente delicato in cui si fa proselitismo e propaganda jihadista e che ospita diversi soggetti da 'attenzionare'. Nel secondo caso lo scopo è riconoscere ed incentivare il contributo delle fonti utilizzate dai servizi nella tutela contro la minaccia jihadista. Ci sarà inoltre un piano di acquisizione straordinaria nell'intelligence di professionalità specialistiche: il reclutamento riguarderà 100 unità aggiuntive nel triennio 2015-2017 nei campi del terrorismo di matrice religiosa, della conoscenza di lingue rare e della sicurezza cibernetica: 5 milioni di euro la spesa aggiuntiva prevista.
Infine, ci saranno ammodernamenti tecnologici con il potenziamento dei database, della capacità di ricerca e di condivisione delle informazioni, degli strumenti informatici e dei collegamenti.

Il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, intervistato da Affaritaliani.it, ha informato: "Questa settimana ci è stato fornito un nuovo elenco di soggetti che si sono aggiunti alla lista di coloro che vengono seguiti con attenzione dall'intelligence. Abbiamo verificato anche come alcune di queste persone siano già oggetto di indagine da parte della magistratura. L'incremento del numero di soggetti inseriti negli elenchi da una parte fa piacere, perché dimostra che c'è attenzione massima da parte dei nostri servizi di sicurezza ma, dall'altra, preoccupa perché vuole dire che in questo momento c'è un numero maggiore di persone potenzialmente pericolose".

- Infiltrazioni terroristiche (Guidasicilia.it, 22/01/15)

- Quelli che tradiscono il nome di Allah (Guidasicilia.it, 23/01/15)

- Terroristi nascosti tra gli ultimi del mondo (Guidasicilia.it, 24/01/15)

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26 gennaio 2015
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