Aria velenosa a Priolo e Melilli
Alta la concentrazione di metalli pesanti nell'atmosfera, 20 volte superiore al limite di guardia
E' quanto emerge da uno studio della facoltà di Biologia dell'università di Catania realizzato in collaborazione con il Laboratoire Pierre Sue del Centro per l'energia nucleare (Cea) francese e del Cnrs transalpino di Saclay, i cui risultati sono stati pubblicati dal quotidiano La Sicilia.
"Punto di partenza delle nostre ricerche - spiega da Parigi il prof. Roberto Clocchiatti del Cea-Cnrs - sono i licheni, organismi vegetali generati dalla simbiosi tra un fungo e un'alga. Per il loro metabolismo, i licheni dipendono essenzialmente dall'atmosfera, da cui traggono le sostanze nutritive. Non avendo barriere selettive, questi organismi assorbono anche i veleni presenti nell'aria".
Ad analizzare lo stato di salute sono state 37 stazioni di rilevamento collocate nell'area centro-settentrionale della provincia di Siracusa. I campioni raccolti sono stati quindi inviati ai laboratori francesi che hanno evidenziato una "presenza di vanadio, in prossimità di Siracusa, molto alta". Tra i metalli pericolosi presenti in percentuale elevata la ricerca segnala anche l' arsenico e il cobalto.
"La presenza di questi elementi, oltre a nichel ed argento - conclude Clocchiatti - dimostra che gli elementi inquinanti provengono da una sorgente comune: sono infatti metalli derivanti dalla combustione di petrolio e carbone. Il che fa ipotizzare come fonte le emissioni del Petrolchimico e del polo industriale".