Bufera sull'Università di Messina: riviato a giudizio il rettore Francesco Tomasello
Il gip Massimiliano Micali, accogliendo la richiesta dei pm Antonino Nastasi ed Adriana Sciglio, ha rinviato a giudizio il rettore dell'Università di Messina, Francesco Tomasello.
Dovrà rispondere dei reati di abuso d'ufficio, minacce e tentata concussione in relazione all'esito di un concorso nella facoltà di Veterinaria che portò all'assunzione del figlio del preside dell'epoca, Battesimo Macrì, anche lui rinviato a giudizio. L'accusa ha sostenuto che Tomasello, su pressioni di Macrì, portò avanti inziative sui componenti della commissione per indirizzare l'esito del concorso. Il rettore dovrà rispondere (in concorso con due funzionari dell'Ateneo, Eugenio Capodicasa e la moglie Ivana Saccà, nonchè del prof. Giuseppe Piedimonte, responsabile amministrativo del progetto "Lipin") di tentata concussione per la gestione di finanziamenti erogati dalla Regione siciliana e dall'Università e destinati al progetto scientifico costato oltre 3 milioni di euro. Per questa inchiesta il rettore dell'Ateneo venne sospeso dalle funzioni per due mesi.
L'udienza si terrà il 5 marzo. Hanno chiesto di essere giudicati con il rito abbrebiato, che si terrà il 5 dicembre, il prof. Raffaele Tommasini, uno dei "saggi" nominati dal rettore per le questioni legali, e i componenti del Consiglio di facoltà di Veterinaria, Francesco Naccari, Maria Pennisi, Concetta Beninati e Marisa Masucci. Tomasello è stato invece prosciolto dall'accusa di abuso in relazione all'inchiesta sui corsi Lipin finanziati dalla Regione siciliana. [La Siciliaweb.it]