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Buone le condizioni dei feriti alla Festa della Patrona di Enna

19 luglio 2006

Sono migliorate sensibilmente le condizioni di Renata Panassidi, 36 anni, e della giovane studentessa Maria Mirisola di 17 anni, rimaste ferite nell'esplosione dei quattro mortai, durante l'ingresso di Maria Santissima delle Visitazioni, patrona di Enna, nella Chiesa Madre. Renata Panassidi ha riportato una vasta ferita alla testa saturata con dodici punti, e l'altro ieri mattina è stata trasferita dal reparto di rianimazione in quello di neurologia, mentre la giovane studentessa ennese ha riportato trauma cranico e una ferita alla testa, suturata con 8 punti. Le due bambine di sei e tre anni, figlie della signora Panassidi hanno riportato delle bruciature alle gambe ed escoriazioni, guaribili in tre giorni; un’altra persona ha riportato una ferita alla mano sinistra, guaribile in cinque giorni, ma dopo le medicazioni al pronto soccorso, è andato via, così come una signora di circa 40 anni, ricoverata per un attacco di panico, dopo un sedativo ed alcune ore in osservazione, è rientrata a casa.

Dell'incidente e della sua dinamica si sta interessando la polizia amministrativa con l'ispettore Giuseppe Tamburella, il quale ha avuto la possibilità di acquisire un filmato, che è stato girato da una studentessa di Catania che si trovava con una comitiva nella piazza Duomo per vedere la processione ed il rientro della Madonna nella Cattedrale. Da una prima ricostruzione pare che quattro mortai, che si trovavano al vertice della scalinata del Duomo, erano stati messi su una base in legno, fermata da quattro grosse pietre, quindi in una condizione di grande instabilità. Al momento dell'esplosione, piuttosto forte e violenta, tenuto conto della base instabile, sono saltati in aria non solo le pietre ma anche i quattro mortai, che, causa il contraccolpo, sono andati a ferire cinque persone più o meno gravemente. Al momento dell'incidente nella piazza Mazzini c'erano più di dieci mila persone, poteva finire in tragedia, ma il pronto intervento dei vigili del fuoco, dei vigili urbani, dei carabinieri e degli agenti di polizia non ha provocato panico, ma si è cercato di imporre calma a tutti.
Sia il sindaco, Rino Agnello, che il vice Camillo Mastroianni, che si trovavano nelle vicinanze hanno collaborato nella richiesta di aiuti. L'ambulanza del 118 ha provveduto a trasportare la signora Panassidi e le due figlie al pronto soccorso dell'ospedale, lo stesso è stato fatto con Maria Mirisole e con gli altri feriti, mettendo a disposizione l'auto dei vigili urbani. Una tempestiva e fruttuosa collaborazione che ha consentito in brevissimo tempo il trasferimento al pronto soccorso, già allertato sull'incidente.

E poteva avere un bilancio ben più grave l'incidente avvenuto domenica sera durante l'entrata in chiesa del fercolo di Maria Santissima della Visitazione, tanta paura e quattro feriti causati dalla caduta dal tetto del Duomo di quattro tubi (tenuti fermi da dei massi) che dovevano servire al lancio di volantini per l'entrata in chiesa della Madonna dopo che in un primo momento si era pensato ad un cedimento del cornicione del Duomo, tesi ritenuta poi non percorribile.
Uno dei primi a raggiungere il luogo dell'incidente è stato il sindaco che fino a quel momento si trovava dietro la ''Nave d'Oro'' ormai dentro la chiesa al momento dello scoppio: ''Penso a tutta quella gente presente a seguire l'arrivo della processione e mi rendo conto che poteva essere una tragedia, ma per fortuna non è stato così''; il primo cittadino insieme al vice sindaco Camillo Mastroianni dopo l'accaduto si è subito recato in ospedale per vedere le condizioni dei feriti: ''Mi sono sentito di accompagnarli e di attendere fino alla normalizzazione della situazione; mi è sembrato un atto dovuto essere li per accertarmi di presenza l'evolversi della situazione'' ha aggiunto il sindaco che conferma anche l'estraneità del comune perché ciò non entra nella sfera di azione dell'ente.
Subito in apprensione anche monsignor Francesco Petralia, Vicario Foraneo di Enna: ''Ringrazio la Madonna perché poteva succedere di peggio, invece non c'è stato nulla di grave, ho pregato durante la messa per i feriti e le loro famiglie - ha confidato mons. Petralia che ha aggiunto - in quel momento anche la confusione e il fuggire della gente poteva essere pericoloso per bambini e anziani''.

Fonte: ViviEnna.it

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19 luglio 2006
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