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Continuano le attraversate dei clandestini. In 170 sono stati fermati ieri a largo di Lampedusa

La Tunisia, che ha fermato l'imbarcazione con la propria Marina, ha rivendicato l'ottima collaborazione con l'Italia

26 ottobre 2004

Continua il bel tempo e continuano gli sbarchi a Lampedusa. Ieri, infatti è stata avvistata a 25 miglia da Lampedusa una fatiscente imbarcazione con a bordo 173 clandestini partita dalle coste della Libia e non da quelle tunisine, come in un primo momento era stato dichiarato. L'imbarcazione è stata fermata dalla marina di Tunisi.
Il il ministro degli interni tunisino, Hedi Mhenni, ha poi precisato che solo sette dei clandestini sono tunisini, e che gli altri provengono da altri paesi del Maghreb e africani.

"E' una prova che la collaborazione con l'Italia è eccellente, d'altronde il vostro ministro Pisanu è un mio grande amico", ha aggiunto Mhenni, a margine della conferenza stampa in cui ha annunciato i risultati delle presidenziali e delle legislative dell'altro ieri.
"E' un periodo di bel tempo, adatto ai tentativi dei clandestini, ma pochi sono ormai i tunisini che decidono di emigrare, rispetto al passato e ad altri paesi".

Il ministro tunisino è tuttavia apparso scettico sul progetto di istituire campi di raccolta nei paesi maghrebini.
"E' una questione che richiede una profonda riflessione, specie per i punti relativi ai diritti umani", ha detto. "Non ne abbiamo parlato ancora con gli amici italiani, che lo hanno fatto già con i libici, ma bisogna riflettere, la difesa dei diritti dell'uomo deve restare e resterà al centro della nostra azione. E d'altronde non c'è ancora consenso".

I 173 clandestini viaggiavano in condizioni disastrose, secondo un collaboratore del ministro, senza cibo nè acqua, e al momento dell'intercettazione era finito il carburante.

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26 ottobre 2004
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