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Delle polemiche e dei veleni...

La nomina di Francesco Lo Voi ha scatenato i dubbi e i sospetti di una parte della magistratura

22 dicembre 2014

La scorsa settimana, dopo il pensionamento di Francesco Messineo ad agosto, Palermo è tornata ad avere un Procuratore Capo: il Consiglio Superiore della Magistratura ha nominato a maggioranza Francesco Lo Voi.
Lo Voi, 57 anni, attualmente rappresentante italiano a Eurojust, ha avuto la meglio su due concorrenti di peso: il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari e quello di Messina Guido Lo Forte.
Ha ottenuto i voti dei togati di Magistratura Indipendente, dei laici di entrambi gli schieramenti e dei vertici della Cassazione, in tutto 13 voti.

Per Lo Voi si tratta di un ritorno a Palermo, dove è stato prima pretore e poi sostituto alla procura ordinaria e anche a quella generale. Nel capoluogo siciliano ha seguito indagini rilevanti, come quelle sulla strage di Capaci e sull'omicidio di Ignazio Salvo.
Lo Voi ha iniziato la sua carriera come pretore a Sanluri. Nel 1984 è giudice a Caltanissetta, poi pretore a Palermo dove dal 1990 diventa sostituto procuratore e nel 1997 sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello. Dal 2002 è consigliere del Csm: dopo i 4 anni della consiliatura, torna a Palermo come sostituto pg. Nel 2007 diventa sostituto procuratore generale in Cassazione, ruolo che ricopre fino a gennaio del 2010, quando approda in rappresentanza dell'Italia a Eurojust.  Lo Voi si è occupato di traffico internazionale di stupefacenti, traffici di esseri umani, reti di pedo-pornografia e grandi casi di criminalità organizzata, che hanno coinvolto Cosa nostra, camorra e 'ndrangheta, frodi fiscali, corruzione internazionale, pirateria informatica.

All’indomani della nomina di Lo Voi è arrivata l’onda lunga delle divisioni interne alla magistratura, che ha portato con se polemiche e veleni che, purtroppo, la Procura palermitana conosce molto bene.
"Ancora una volta, con il voto di Magistratura Indipendente, vince il candidato meno titolato, lontano dagli uffici giudiziari ma anche dalle indagini da tanto tempo: ancora una volta una scelta radicalmente incoerente con le tante parole pronunciate in campagna elettorale". E’ stato questo il commento del coordinamento di Area, il cartello delle toghe di sinistra, sulla nomina di Lo Voi. Secondo Area gli altri due concorrenti, Sergio Lari e Guido Lo Forte "avevano profili obiettivamente e nettamente superiori" a Lo Voi: "entrambi con incarichi di procuratore aggiunto a Palermo, attualmente procuratori distrettuali, rispettivamente a Caltanissetta e Messina. Da sempre, entrambi, impegnati nella lotta alla mafia siciliana".
Senza voler "togliere alcunché" al nuovo procuratore, "è innegabile che è stato scelto il candidato più giovane, malgrado mai aggiunto a Palermo, malgrado mai procuratore della Repubblica, malgrado attualmente fuori ruolo da alcuni anni e per un incarico scelto dalla politica". In questa vicenda c'è anche un aspetto "inedito" su cui Area richiama l'attenzione: "la convergenza dei laici di tutte le forze politiche", "quasi che la politica avesse di fatto voluto scegliere il procuratore; e senza che vi fosse quello sforzo sino all'ultimo perorato dai consiglieri di Area per ottenere una nomina condivisa". Sul significato di questo scenario "tutti dovrebbero riflettere".

Anche l'associazione Libera ha deciso di prendere pubblicamente posizione sulla scelta di Lo Voi: "Pur nel pieno rispetto del nuovo procuratore di Palermo, a cui vanno gli auguri di buon lavoro, del suo valore e della sua esperienza professionale non si può non rilevare come una magistratura divisa sugli stessi criteri di valutazione abbia finito per penalizzare candidature piu congrue sotto il profilo specifico delle competenze e delle professionalità richieste per guidare la procura di palermo, così fortemente impegnata in delicate e complesse indagini antimafia". "Auspicavamo, tramite una unanimità nel voto, - prosegue Libera - un messaggio forte e chiaro del Csm sulla lotta alla mafia oggi nel Paese e un altrettanto forte sostegno a tutti i magistrati della procura di Palermo. Quanto è accaduto, nonostante i tentativi fatti di individuare soluzioni più condivise, - conclude l'associazione - sottolinea l'urgenza di definire in maniera più rigorosa e puntuale i criteri di valutazione di scelta per ruoli così delicati e importanti".

Ha fatto sentire la sua voce anche Claudio Fava, vice presidente della commissione parlamentare Antimafia: "Siamo certi che il lavoro dei sostituti di Palermo proseguirà con il consueto e determinato impegno, e ci aspettiamo che il nuovo procuratore Lo Voi, a cui vanno i nostri auguri di buon lavoro, saprà garantire sostegno concreto a tutti i filoni d'indagine su cui quella Procura è impegnata", ha premesso Fava. "Resta però lo stupore per la scelta del Csm che ha voluto indicare, per l'incarico più esposto e sensibile d'Italia, un magistrato che non ha mai ricoperto alcun incarico direttivo e ha molti anni di anzianità in meno degli altri due titolatissimi concorrenti, Lo Forte e Lari", ha detto poi Fava. "Ci auguriamo che nessuno voglia adesso interpretare questa nomina come un segno di discontinuità rispetto al lavoro svolto dalla Procura di Palermo: quel lavoro, prezioso per l'amministrazione della giustizia e per la memoria collettiva del paese, va custodito e accompagnato. A cominciare dal processo in corso sulla trattativa tra Stato e mafia", ha concluso.

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22 dicembre 2014
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