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Denise forse è ancora viva

Sono ore decisive per la risoluzione dell'anomalo sequestro della bambina di 4 anni di Mazara del Vallo (TP)

04 settembre 2004

Secondo il procuratore di Marsala, Silvio Sciuto, la piccola Denise Pipitone, che sarebbe stata sequestrata tre giorni fa a Mazara del Vallo (TP) mentre giocava davanti l'uscio di casa, "potrebbe essere ancora viva". Il magistrato ha spiegato questa sua tesi, sostenendo che "potrebbe esserci un 'braccio di ferro' tra i genitori e la persona che ha in mano la bimba", senza tuttavia aggiungere altro. "Sono ore decisive - ha sottolineato - per vedere se questo caso si può risolvere".

Il procuratore ha inoltre spiegato che "si seguono almeno tre piste investigative". La prima riguarda un rapimento da parte di nomadi, che però hanno già collaborato con gli investigatori negando qualsiasi loro coinvolgimento; la seconda punta a un giro di pedofili, ma anche in questo caso non sono stati trovati riscontri; l'ultima ipotesi è quella relativa a un movente "privato". La bimba, cioè, sarebbe stata sequestrata non per vendetta, ma per ottenere "qualcosa" dai genitori. Su questo punto la mamma di Denise ha fornito agli investigatori particolari che riguardano il suo passato.
Il procuratore, rispondendo alle domande dei cronisti sull'interrogatorio di un uomo, ascoltato la notte scorsa in qualità di "persona informata sui fatti", ha detto che "la sua testimonianza è stata molto utile". Sciuto, infine, ha invitato i giornalisti "a fare molta attenzione alle notizie riportate, prima per tutelare la bambina e poi le indagini".

Un uomo "misterioso", interrogato fino a notte fonda dagli inquirenti; sarebbe un rapitore ancora nell'ombra, che avrebbe in corso un "braccio di ferro" con i genitori di Denise; uno sconosciuto "benefattore", pronto a offrire 50 mila euro a chiunque sia in grado di riportare la bimba "sana e salva a casa". Questi gli ingredienti che alimentano il giallo della scomparsa di Denise.
Le ricerche della bimba proseguono senza sosta, con battute e perlustrazioni. Ma le indagini, alle quali collaborano da ieri anche gli uomini del Servizio Centrale Operativo, inviati dal Viminale, sembrano ormai avere imboccato una pista precisa.
Ci sarebbe infatti un "contrasto" fra chi ha rapito la bimba e la famiglia. La "chiave" di questo sequestro sembra essere custodita fra le mura dell'abitazione dei genitori della piccola.

L'attenzione degli inquirenti, dunque, è tutta concentrata sulla famiglia della bambina. I genitori di Denise, Toni Pipitone, un manovale di 40 anni, e la moglie Piera Maggio, di 35, casalinga, sono stati nuovamente interrogati la notte scorsa dal Procuratore e dal pm Luigi Boccia. Il loro menage, secondo alcune "voci" raccolte dagli investigatori tra i vicini di casa, non sarebbe dei più tranquilli. I coniugi, che pure in questi due giorni hanno mantenuto un atteggiamento distaccato, hanno tuttavia smentito dissapori familiari.
La coppia, che si è sposata circa 13 anni fa, ha due figli, Kevin, di 11 anni, e Denise, che ne ha quasi quattro. Tra il 1999 e il 2000, alla vigilia della nascita della figlia più piccola, Toni Pipitone ha vissuto lontano da Mazara del Vallo, lavorando per un anno in Germania. Gli investigatori hanno radiografato in queste ore la vita privata dei familiari della bimba, raccogliendo anche testimonianze sulle persone che frequentavano la casa della coppia. Secondo quanto hanno sostenuto gli stessi genitori, infatti, Denise è una bimba più matura della sua età, che non si allontanerebbe mai in compagnia di uno sconosciuto.

E mentre le indagini sembrano ormai essere vicine a una "svolta", si registra una novità anche nel meccanismo della solidarietà: un imprenditore della provincia di Palermo ha messo a disposizione 50 mila euro per chi darà un aiuto per far tornare la bimba a casa. L'appello è stato lanciato nel pomeriggio dal padre di Denise, dopo aver parlato con l'avvocato Giacomo Frazzitta di Marsala che ha ricevuto l'incarico dall'ignoto "benefattore".
"E' un signore sensibile - dice il penalista - mi ha contattato attraverso alcuni imprenditori di Marsala. Nei giorni scorsi aveva tentato un approccio diretto con la famiglia senza riuscirci. Non vuole pubblicità, vuole soltanto che la bimba ritorni viva a casa". L'imprenditore, commosso dalla storia di Denise, promette attraverso l'avvocato Frazzitta di pagare in contanti i 50 mila euro a condizione che la bambina venga restituita viva.
"I modi - ha concluso l'avvocato - con cui consegnare la piccola possono essere scelti da chi ce l'ha in mano. Gente capace di questi gesti conosce i canali seri con i quali contattarmi. Ma sia chiaro - conclude il legale - che non si tratta di un riscatto".

CHI VUOLE COMUNICARE INFORMAZIONI ED ELEMENTI CHE POTREBBERO ESSERE UTILI PER IL RITROVAMENTO DELLA PICCOLA DENISE, PUO' CHIAMARE DA TUTTA LA SICILIA IL NUMERO 114 DI EMERGENZA INFANZIA, LA LINEA TELEFONICA GRATUITA GESTITA DA TELEFONO AZZURRO.
GLI OPERATORI, IN COSTANTE CONTATTO CON GLI INQUIRENTI, PROVVEDERANNO A RACCOGLIERE E COMUNICARE I DATI AGLI ORGANI DI POLIZIA.

- Il sito Internet allestito dai genitori di Denise

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04 settembre 2004
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