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Ebola, il medico siciliano di Emergency si è aggravato

Il direttore scientifico dello Spallanzani: "Non si possono fare previsioni, perché il quadro clinico è impegnativo"

05 dicembre 2014

Nelle ultime ore si sono aggravate notevolmente le condizioni del medico catanese di Emergency colpito da Ebola e ricoverato all'istituto Spallanzani.
Il paziente, secondo quanto si è appreso dal bollettino medico di ieri - il numero dieci -, ha ora bisogno dell'assistenza respiratoria. "Persiste un quadro clinico impegnativo, con ricomparsa di febbre" e la prognosi rimane riservata. Tuttavia, "il paziente è vigile ed interagisce con gli operatori sanitari che lo assistono".
Nelle ore successive al paziente è stata effettuata la seconda infusione del trattamento con il farmaco sperimentale iniziato il 2 dicembre.

Le condizioni del medico siciliano sono degenerate ieri pomeriggio ed in serata si è reso necessario ricorrere all'assistenza respiratoria. Nel bollettino medico reso noto dai sanitari ieri mattina, le condizioni del paziente zero erano già definite come caratterizzate da un quadro clinico "impegnativo". Successivamente, il repentino peggioramento del quadro clinico. Insomma, la situazione è complessa, come spiega il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito: "È un paziente che ha bisogno di assistenza, con un quadro clinico che determina diverse situazioni, per le quali c'è bisogno di intervenire", ma al momento "non si possono fare previsioni". Ed è anche "troppo presto", ha aggiunto, per poter fare una valutazione dell'efficacia delle terapie sperimentali utilizzate per il trattamento. Riferendosi quindi alla ricomparsa della febbre, dopo il miglioramento nella giornata precedente, Ippolito ha affermato che questa patologia "è fluttuante, ed i sintomi fluttuanti in queste situazioni ci sono. In ogni caso - ha ribadito - il quadro è impegnativo".
Il paziente è stato successivamente "trasportato nel reparto di terapia intensiva secondo le procedure di sicurezza, che prevedono un trasporto attraverso un isolatore che evita ogni contatto con l'esterno. Lì ha tutte le caratteristiche per poterlo assistere". Il trasporto del paziente zero, ha aggiunto Ippolito, "è stato effettuato secondo le procedure già previste per la gestione dei casi di ebola in questo istituto, ovvero - ha concluso - senza mai rompere la continuità della protezione del paziente".

Ieri è intervenuto anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: "Stiamo tutti pregando per questo nostro dottore. Sappiamo che questa settimana è cruciale e la prognosi è ancora assolutamente riservata".
Un riconoscimento ai tanti operatori impegnati in Africa è arrivato dalla presidente della Camera, Laura Boldrini: "Sento forte il dovere di dare il riconoscimento che meritano ai tanti operatori umanitari italiani, impegnati nei posti più difficili e dimenticati del pianeta. Il 9 dicembre, alla Camera dei deputati - ha annunciato - prenderà la parola l'Italia dei medici e degli infermieri che in Liberia, Sierra Leone e Guinea portano impegno, grande professionalità ed esperienza".
L'Italia degli operatori, ha scritto Boldrini su una rivista, che, per partire, "non devono solo sfidare le proprie legittime paure, ma anche quelle di parenti e amici che consigliano loro di non andare perché 'quando torni ci infetti tutti'".

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05 dicembre 2014
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