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In fiamme un'altra raffineria siciliana. Ieri un principio di incendio ha interessato la Esso di Augusta

09 maggio 2006

Un principio di incendio, che secondo fonti aziendali non ha "causato alcun danno a persone o cose e che non ha avuto alcun impatto sulle operazioni dello stabilimento", ha interessato ieri la Raffineria Esso di Augusta (SR). Le fiamme si sono sprigionate, per cause ancora da accertare, nella zona est dello stabilimento, nei pressi di un sottopasso ferroviario.
Il principio di incendio è stato fronteggiato dalle squadre antincendio dello stabilimento, alle quali si sono aggiunte poi anche unità del distaccamento di Augusta e del comando provinciale di Siracusa dei vigili del fuoco. A scopo precauzionale è stato deciso di sospendere il traffico ferroviario nella zona, lungo la tratta Siracusa-Catania.

In raffineria si è recato per un primo sopralluogo e per una prima serie di audizioni il pm di Siracusa Maurizio Musco, che coordina la maggior parte delle inchieste avviate sulla zona industriale siracusana. ll principio di incendio divampato alla Raffineria Esso di Augusta segue di appena una settimana quello verificatosi alla Raffineria Nord di ErgMed a Priolo, che impegnò per circa 40 ore squadre aziendali e dei vigili del fuoco (leggi). In quell'occasione le fiamme si sprigionarono in un sottopasso stradale.

"Un incidente che, al di là dei danni che appaiono contenuti, ripropone con forza la problematica della sicurezza e dell'affidabilità delle condotte". Così il segretario provinciale dei chimici della Cgil di Siracusa, Paolo Zappulla, commenta il principio di incendio nella raffineria Esso di Augusta. "È un incidente che evidenzia coincidenze con quello dei giorni scorsi - dice Zappulla - Due sottopassi, oggi quello ferroviario della Esso e una decina di giorni fa quello stradale della ErgMed, sono stati i luoghi nei quali sono divampate le fiamme, con conseguenze ed effetti radicalmente diversi tra di loro. Due sottopassi e altrettanti 'fasci' di tubazioni e condotte al centro degli incidenti. Si ripropone ancora una volta l'esigenza di affrontare, con le aziende della zona industriale, e soprattutto con Erg ed Esso che gestiscono raffinerie strutturalmente vecchie o comunque realizzate con criteri e secondo standard ormai datati, criteri e metodi di pianificazione degli investimenti".
"Sappiamo bene - conclude - che le aziende investono nell'innovazione negli impianti, ma vogliamo sapere anche quel che accade per quei segmenti industriali che magari non producono profitto come, ad esempio, il parco serbatoi e le linee di collegamento. Sembrerà un paradosso, ma in questo momento a destare maggiore motivo di apprensione non sono tanto gli impianti di processo quanto, piuttosto, le linee di collegamento".

Alcuni cittadini di Melilli e Priolo, prima dell'incendio nella raffineria Esso di Augusta, hanno avvertito i vigili del fuoco di Siracusa segnalando un acre odore.

Fonte: La Sicilia

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09 maggio 2006
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