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Infiltrazioni terroristiche

Dalla Farnesina parlano di "rischio infiltrazioni da immigrazione" mentre all'aeroporto di Catania viene arrestato un sospetto terrorista

22 gennaio 2015

"Ci sono di rischi di infiltrazione, anche notevoli, di terroristi dall'immigrazione. Per fortuna i nostri apparati di sicurezza sono allertati e funzionano, ma questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione. Ma nessun Paese democratico può avallare alcuna confusione fra fenomeni migratori e terroristici e diffondere l'idea che dietro i barconi di disperati che approdano sulle nostre coste si annidi il terrorista col kalashnikov. Sarebbe un errore culturale, oltreché improbabile, dal punto di vista tecnico".
Queste le parole del titolare della Farnesina, Paolo Gentiloni, a Londra per partecipare alla riunione, in formato ristretto, dei 21 ministri degli Esteri della coalizione internazionale anti Stato Islamico, alla quale partecipano il segretario di Stato Usa John Kerry e rappresentanti di Ue e Onu. Si discute dei temi militari nel conflitto contro il "califfato", del fenomeno dei foreign fighters, del contrasto ai sistemi di finanziamento dell'Is e di aiuti umanitari. Terminato l'incontro londinese, Gentiloni rientrerà a Roma per partecipare al Consiglio dei ministri sul cui tavolo è arrivato il pacchetto di misure contro il terrorismo.

La riflessione di Gentiloni sul rischio di importare terroristi sulle vie dell'immigrazione giunge proprio nel giorno in cui un cittadino albanese è stato arrestato all'aeroporto di Catania con documenti falsi e una pen-drive contenente foto in cui imbraccia il kalashnikov.
L’albanese, di 30 anni, aveva un biglietto per Londra comprato su internet con falsi documenti, si è presentato al check in di un volo per Bucarest con il suo documento originale e ha avuto la carta d'imbarco. Passati i controlli, però, l'uomo invece di andare al gate da dove partiva il volo per la Romania, si è diretto verso il gate per Londra: aveva un'altra carta d'imbarco stampata online dopo avere acquistato in rete un biglietto per la capitale della Gran Bretagna con documenti falsi.

Quando gli agenti di polizia, insospettiti dall'atteggiamento insofferente dell'albanese lo hanno pedinato e successivamente perquisito, gli hanno trovato una carta d'identità intestata a un cittadino italiano che era contraffatta in alcuni dati personali e riportava una fotografia dell'albanese coperta da una pellicola trasparente di sicurezza.
L'albanese aveva una pen drive in cui erano salvate alcune sue foto con un'altra persona mentre tenevano dei kalashnikov. Nella pen drive sono poi stati trovati altri file contenenti documenti d'identità di altre nazionalità alcune dei quali avevano già la foto dell'albanese, che sono ora al vaglio degli investigatori dell'antiterrorismo per capire la provenienza.
I controlli che hanno portato all'arresto del cittadino albanese rientrano nelle misure disposte negli ultimi giorni per rafforzare i dispositivi di controllo alla frontiera. Proprio due giorni fa, tra l'altro, il Dipartimento di pubblica sicurezza aveva inviato a tutti gli uffici di frontiera un nuova circolare nella quale si chiedeva il potenziamento delle misure di sicurezza sia in entrata che in uscita dal Paese attraverso un "sistematico accesso" alle banche dati e a un controllo più accurato delle liste dei passeggeri dei voli a rischio.

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22 gennaio 2015
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