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L'Afghanistan conta i danni e si prepara a nuovi attacchi

Le luci dell'alba a Kandahar, capitale spirituale dei talebani, colpita negli attacchi della notte

08 ottobre 2001
E' tornata la luce del giorno in Afghanistan, dopo la notte di bombardamenti da parte dell'aviazione americana e britannica. Dalle prime luci dell'alba, i talebani e i satelliti spia americani sono impegnati nel monitoraggio dei danni e delle perdite provocate dalle quattro ondate di attacchi missilistici, durate in tutto circa sei ore e dirette contro le principali basi logistiche dei talebani.

Sotto il fuoco anglo-americano sono finite la capitale Kabul, la città di Jalalabad - a 70 chilometri dal confine con il Pakistan - e Kandahar, roccaforte dei talebani al potere. Colpiti anche i centri di addestramento di al Qaeda, l'organizzazione di Osama bin Laden, ricercato numero uno per gli attentati dell'11 settembre negli Stati Uniti.

Bilancio incerto
Un bilancio preciso dell'attacco non è ancora possibile, le stesse fonti dei talebani appaiono confuse. Voce della Sharia, la radio del regime che in un primo momento sembrava distrutta, ha ripreso le trasmissioni e riferisce che a Kabul non ci sono stati né danni né feriti: in un primo momento l'agenzia Afghan islamic press, basata in Pakistan, aveva parlato di venti vittime fra i civili della capitale. "Le coraggiose truppe difenderanno la nazione musulmana e ogni metro di questo Paese fino all'ultimo respiro di vita", ha detto la radio.

A Kandahar i primi bilanci parlano di due morti e almeno quattro feriti, non è chiaro se fra civili o militari. Bin Laden e il mullah Omar - leader dei talebani - sono al momento incolumi. Almeno questo è quanto sostiene lo stesso regime di Kabul.

Civili in fuga
Da Kabul sin dalle prime ore del mattino sono in fuga migliaia di persone: la maggior parte di quelli che non erano riusciti a lasciare la capitale nei giorni scorsi quando era apparso chiaro che gli attacchi erano solo questione di tempo.

L'agenzia Reuters racconta di persone spaventate, stanche, molte delle quali invalide, che portano con sé poche cose. "Dite agli americani che abbiamo sofferto abbastanza nelle guerre passate - ha detto alla Reuters un uomo in fuga - ditegli di risparmiarci".

Ore di fuoco
Ma i bombardamenti della notte scorsa non sono che l'inizio della risposta americana e inglese. Gli attacchi, iniziati alle 18:45 e finiti ufficialmente alle 23, sono cessati di fatto solo quando sull'Afghanistan è tornata la luce del sole. Fonti del Pentagono hanno detto alla CNN che "questa prima operazione durerà giorni".

L'attacco - che ha sfruttato lo spazio aereo pachistano - è aiutato anche da Australia, Germania, Francia e Canada. I raid sono partiti dalle navi da guerra americane e inglesi nel mare arabico. Ad attaccare sono stati 40 bombardieri B1, B2 e B52. Lanciati 50 missili Tomahawk da navi da guerra nel Golfo. In azione anche i sottomarini lanciamissili schierati da Londra

Parallelamente è iniziata anche un'operazione di paracadutaggio di viveri e medicinali ai rifugiati afgani in fuga dal regime dei talebani e della guerra.

Fonte: CNN Italia

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08 ottobre 2001
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