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L'Isis in Iraq decapita e crocifigge i bambini

Pubblicato un rapporto choc dell'Onu: "I bambini in molti casi vengono anche sepolti vivi"

06 febbraio 2015

L'Isis uccide, tortura e violenta sistematicamente bambini e famiglie di gruppi minoritari in Iraq: è quanto emerge da un rapporto dell'Onu pubblicato a Ginevra. I bambini, riporta il documento, in molti casi vengono anche "crocifissi", "decapitati" e "sepolti vivi".
Il comitato delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini lancia un appello affinché le forze di governo irachene si impegnino maggiormente per proteggere i bambini e le loro famiglie.
Il rapporto cita "molti casi di esecuzioni di massa di bambini, così come notizie di decapitazioni, crocifissioni di bambini e sepolture di bambini vivi". Il governo iracheno ha chiesto ripetutamente di avere più armi dall'occidente e un maggiore addestramento delle sue forze. Da parte sua, l'agenzia dell'Onu ha esortato a fare di più, sottolineando che l'Iraq deve "prendere tutte le necessarie iniziative per assicurare la sicurezza e la protezione dei bambini e delle loro famiglie".

Unicef: basta stragi di innocenti. "La notizia di bambini torturati, sottoposti a crocifissioni, sepolti vivi contenute nel rapporto dell'Onu pubblicato a Ginevra sono evidenze di fatti che denunciamo da mesi e che trovano oggi un definitivo, crudele, fondamento": è il commento di Andrea Iacomini, portavoce dell'Unicef Italia. "Proprio la scorsa estate il rappresentante Unicef in Iraq, Marzio Babille, aveva parlato del calvario cui venivano sottoposti i bambini e le bambine yazidi in fuga da Isis con le loro famiglie, senza dimenticare pratiche come la chiusura immediata di scuole 'non affini' e l'utilizzo, sempre da parte di Isis, di modalità di reclutamento 2.0 dei bambini come soldati che imbracciano armi per uccidere ostaggi e combattere" prosegue Iacomini.

"La questione centrale non sta nel continuare ad alimentare una guerra atroce che sembra non avere soluzione di continuità, ma piuttosto nell'impegnarsi concretamente con iniziative politiche e pacifiche da parte della comunità internazionale a partire dal conflitto siriano, che, lo voglio ricordare, solo nel mese di gennaio ha prodotto oltre 2.000 morti innocenti e oltre 3,5 milioni di profughi nei paesi limitrofi, di cui oltre un milione nel solo Libano che vive un momento di grande instabilità. La metà di questi numeri sono bambini indifesi che vivono un calvario senza tempo" aggiunge il portavoce Unicef, che conclude: "questo rapporto spero faccia risvegliare un sentimento di indignazione globale verso gesta sanguinarie perpetrate ai danni dei bambini che vanno sempre e ovunque protetti e invece sono vittime dell'odio non solo in Medio Oriente. Non possiamo svegliarci come sempre in ritardo e ripetere poi a noi stessi 'Dove eravamo?' dopo questa ennesima strage degli innocenti del nuovo millennio. Basta sangue".

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06 febbraio 2015
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