La città di Gela (CL) incendiata dal fuoco del racket. Un'ondata di attentati incendiari ha colpito la cittadina nissena

La città di Gela (CL) è stata in questi giorni colpita da una vera e propria ondata di attentati incendiari. Il più grave, messo a segno ieri nel primo pomeriggio, probabilmente dal racket delle estorsioni, è quello che ha preso di mira una pasticceria di via Crispi. Mentre all'interno stava lavorando il proprietario, Franco Catania, di 52 anni, qualcuno ha lanciato contro la porta dell'esercizio una bottiglia molotov. È stato lo stesso artigiano a spegnere il fuoco che ha danneggiato parte del negozio e annerito il prospetto dell'edificio.

Poco prima, in via Matteotti, nel centro storico della città, due autovetture in sosta erano state distrutte da un incendio doloso. Infine, nel rione Sant'Ippolito, stessa sorte è toccata ad altre due automobili.
Sabato scorso un centinaio di cassette di plastica, adibite al trasporto della frutta, erano state date alle fiamme da sconosciuti, a ridosso di un allevamento di maiali. Il fuoco ha causato anche la morte di un suino e il danneggiamento di una Mercedes.

Il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, ha scritto al ministero dell'Interno chiedendo misure appropriate a quella che è diventata una vera e propria emergenza per la città in provincia di Caltanissetta. ''Occorre reagire - scrive Crocetta nella missiva al Viminale - occorre che lo Stato intensifichi la sua presenza nel territorio al di là dei parametri burocratici per abitanti''. ''Ritengo - conclude il sindaco - che ci siano tutte le condizioni per elevare Gela a rango di questura speciale per garantire l'ordine democratico e sconfiggere la criminalità in una fase in cui la società gelese sta fortemente reagendo''.