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La Lega Anti Vivisezione denuncia: ''L'illegalità nella zootecnica in Sicilia è incontrastata''

In Sicilia è allarmate la proliferazione del fenomeno della ''zoomafia''

09 settembre 2004
In Sicilia l'illegalità nel settore della zootecnia è un grave fenomeno che avanza incontrastato, fatto di allevamenti abusivi, traffici illeciti di bestiame, macellazioni clandestine, uso indiscriminato di farmaci, maltrattamenti e sevizie agli animali. Larghe fette del settore sfuggono a qualsiasi controllo, visto che i servizi veterinari pubblici sono assolutamente inefficaci.
E' questo il commento della LAV in relazione al sequestro di ben 580 capi di bestiame effettuato nei giorni scorsi ad Enna ad opera dei Carabinieri.
La LAV esprime plauso e soddisfazione per l'ottima operazione del Comando provinciale dei Carabinieri di Enna, dei NAS di Catania e del Comando ''politiche agricole'' dell'Arma di Roma, che ha svelato realtà gravi e preoccupanti: l'esistenza di centinaia di animali privi dei contrassegni auricolari e quindi non anagrafati e sottoposti ai controlli igienico-sanitari, le irregolarità nei registri d'allevamento, ecc.
 
"Altro che 'bistecca certificata', 'tracciabilità della carne' e 'fettina sicura'! In Sicilia il sistema dei controlli non funziona e fa acqua da tutte le parti - dichiara Ennio Bonfanti, responsabile della LAV Caltanissetta - è incredibile che, come nel caso venuto alla luce oggi (lunedì 6 settembre, ndr), 580 fra bovini ed ovini e ben 4 aziende zootecniche siano risultati 'invisibili' agli occhi di chi è demandato al controllo, ovvero ASL e Comuni. Nella nostra Regione, evidentemente, gli uffici veterinari delle ASL svolgono servizi scarsi ed inadeguati e non sono in grado di garantire sicurezza e rispetto delle normative. Occorre una decisa e forte azione degli Assessorati regionali alla Sanità ed all'Agricoltura, dell'Ispettorato regionale veterinario e delle Aziende sanitarie provinciali, affinché si eseguano controlli a tappeto in tutti gli allevamenti ed i mattatoi e si rilevino inadempienze e omissioni da parte dei propri organi periferici".

Desta grande preoccupazione l'aumento dei reati nel settore zootecnico dell'Isola, che vede pesanti interessi di Cosa Nostra: la cosiddetta "Cupola del bestiame" è implicata in reati che vanno dalle truffe ai danni dell'Erario, dell'UE e dello Stato, al traffico illegale di medicinali, dal furto di bestiame, alla falsificazione di documenti sanitari, fino ai gravissimi reati di procurata epidemia e diffusione di malattie infettive, attraverso la commercializzazione di carni provenienti da animali malati, illeciti sempre più spesso perpetrati con l'aiuto di veterinari compiacenti. A farne le spese sono i consumatori e gli animali, sfruttati e trasformati in macchine per la produzione di proteine.

- il "Rapporto Zoomafia 2004"

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09 settembre 2004
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