La presunta 'parentopoli' del Cara di Mineo
Inchiesta aperta dalla Procura di Caltagirone su illecite assunzioni e distrazione di fondi per sagre e mercatini
Non soltanto le gare d'appalto, ma anche le assunzioni nel Cara di Mineo e nei Sistemi di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar).
E' l'obiettivo dell'inchiesta della Procura di Caltagirone sulla presunta 'parentopoli' nell'accoglienza dei migranti, che interessa nove comuni. Al centro delle indagini un migliaio di posti di lavoro tra il Cara di Mineo e gli Spar, destinati in parte a familiari di amministratori, consiglieri comunali o candidati non eletti o rimasti disoccupati. Comuni che userebbero anche contributi ricevuti dal Consorzio Terra d'accoglienza iniziative collaterali come feste locali, spettacoli, mercatini, sagre e illuminazioni.
L'inchiesta della Procura di Caltagirone è attualmente senza indagati, aperta allo stato "contro ignoti", mentre il reato ipotizzato è abuso d'ufficio.
Il fascicolo è avviato da tempo dagli uffici diretti dal procuratore Giuseppe Verzera, ma è ancora nella fase conoscitiva. Al suo interno sono confluiti esposti e denunce, ma anche documenti fatti acquisire dalla Procura che ha delegato le indagini alla polizia di Stato.
Il Cara di Mineo è al centro di altre due inchieste aperte dalla procura di Caltagirone e da quella distrettuale di Catania anche sull'assegnazione degli appalti per la sua gestione. In uno di questi, antecedente all'ultimo di 97 milioni di euro, sarebbe indagato, per turbativa d'asta e abuso d'ufficio, anche il sottosegretario all'Agricoltura e leader del Ncd in Sicilia Giuseppe Castiglione, che ha chiesto di essere sentito al più presto dalla Procura di Catania, sostenendo di aver appreso dell’indagine solo dalla stampa.