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Loris conosceva il suo assassino

Il bimbo di 8 anni trovato morto nella periferia di Santa Croce Camerina è stato strangolato

02 dicembre 2014

C’è il sequestro di persona e l’omicidio volontario. Ma non ci sono indagati. Ancora. Nessun segno di violenza a scopo sessuale.
Sono questi i punti fermi della Procura di Ragusa sull'uccisione di Andrea Loris Stival, il bambino di 8 anni trovato morto a Santa Croce Camerina. È stato strangolato e poi gettato nel canalone dove è stato trovato, dice l'autopsia. Ma il medico legale, Giovanni Iuvara, non è riuscito a stabilire se la caduta sia una concausa o se il ragazzino fosse già morto quando è precipitato, perché, spiega il procuratore Carmelo Petralia, potrebbe essere "avvenuta in un momento immediatamente successivo allo strangolamento, può rientrare tra le cause della morte o essere un fatto immediatamente successivo".

La Procura scrive nero su bianco: non c’è alcuna prova di una violenza sessuale subita da Loris. Ma "al momento", scrive ancora la Procura. Perché la pista esiste, assieme ad altre, ed è seguita con attenzione, anche su eventuali storie pregresse o tentativi non riusciti.
"L'attività peritale continua, anche se quella propriamente autoptica si è conclusa, e quindi - sottolinea il procuratore - in questo momento non ci sono elementi per confermare l'esistenza di esiti di violenza sessuale. Finché non c'è certezza non c'è reato".
Non è, tuttavia, un'inchiesta al buio, sottolinea Petralia: "indaghiamo a 360 gradi, non trascuriamo alcuna ipotesi, ma ci sono delle piste privilegiate". E tra queste quella della pedofilia: la Procura sta attivando una squadra di psicologi per realizzare un profilo di un eventuale orco. Una strada investigativa obbligata per i magistrati, visto il contesto del delitto. Ma, avvisa il procuratore Petralia, "il lavoro di magistrati, investigatori e dei giornalisti è di tenere conto che quello che fanno ha una ricaduta sociale, per questo occorre lavorare con sobrietà ed evitare allarmismi e tensioni".

Il delitto è tutto un mistero. Perché Loris non è andato a scuola? Perché in classe non è arrivato e i sistemi di videosorveglianza dell'istituto non lo riprendono? Una ragazzina dice di averlo visto comprare un panino al chioschetto vicino all’entrata del plesso scolastico, dopo che la madre lo ha lasciato. Poi è scomparso. Eppure era un bambino introverso, che non dava confidenza agli estranei, dicono amici e parenti. Ed ecco che i sospetti virano in direzione di chi lo conosceva, di chi aveva già conquistato la sua fiducia.
I cani 'molecolari' hanno fiutato la sua presenza lontano dalla scuola, ma la 'traccia' poi è scomparsa nel nulla. Loris sarebbe potuto salire su un'auto o una moto. Ma chi l'ha preso a bordo? Un amico, un parente, un conoscente stretto? Sono i dubbi che gli investigatori, polizia di Stato e carabinieri, stanno cercando di risolvere continuando a interrogare diverse persone del paese e visionando le immagini di decine e decine di telecamere di sistemi di sorveglianza. Si intrecciano dati e tabulati, collegamenti tra telefonini e celle di trasmissione. Un lavoro per specialisti di alto livello.
A Ragusa, ha annunciato il ministro Angelino Alfano, arrivano "i nostri migliori investigatori" e il responsabile del Viminale assicura che "ogni strada sarà battuta".

A trovare il corpo di Loris è stato Orazio Fidone, cacciatore di 65 anni. "Rifarei quello che ho fatto non una, ma cento volte". Il pensionato respinge con sdegno il sospetto di essere l'orco responsabile dell'uccisione del piccolo Loris e ribadisce la sua ricostruzione dei fatti: "non mi pento di essermi alzato dalla poltrona, di aver preso la macchina e di essere andato a cercarlo - aggiunge - anzi, mi meraviglio di come qualcun altro non abbia pensato a quel posto". L'ex dipendente Enel è stato sentito per quattro ore di fila ieri in questura, come persona informata sui fatti; la sua auto è stata sequestrata, ma lui non risulta indagato. "Stanno acquisendo tutte le informazioni possibili e immaginabili che possano servire a capire cosa sia veramente successo quel sabato - sottolinea - ma io sono tranquillo, e a disposizione degli inquirenti". Fidone rivela di avere ricevuto "la solidarietà di tutta la cittadinanza per lo stress al quale sono sottoposto da giorni, la gente mi chiama per sapere come sto; io sto bene ma bisogna capire cosa è successo veramente".
Ieri in questura è stato convocato anche un ragazzo 18enne vicino di casa di Loris, che si è presentato accompagnato dal padre. Una presenza che potrebbe essere legata ad una indicazione arrivata sin dalle prime ore della scomparsa del bambino e confermata ieri dai suoi compagnetti ascoltati a scuola con l'ausilio degli psicologi della polizia postale: e cioè che Loris frequentava un ragazzo più grande con il quale ogni tanto andava in giro in motorino. Che ora gli investigatori stanno cercando di rintracciate nelle riprese delle telecamere piazzate nei pressi della scuola.

In paese l'ipotesi dell'Orco prende sempre più piede. E la paura continua a essere presente nei discorsi in piazza. A sintetizzare il senso di angoscia che l'uccisione del piccolo Loris ha suscitato è il sindaco di Santa Croce Camerina, Franca Iurato: "Questo è un paese sereno, normale, un paese che all'improvviso si riscopre fragile...".

- L'incubo peggiore divenuto realtà (Guidasicilia.it, 01/12/14)

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02 dicembre 2014
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