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Nuove ipotesi per gli incendi di Canneto

Dopo la ripresa degli incendi nella piccola frazione del messinese, gli studiosi hanno intensificato il loro lavoro

25 marzo 2004
Lunedì scorso si è svolto a Canneto di Caronia (ME) un vertice tra Protezione civile, periti della Procura e carabinieri per fare il punto sulle indagini relative ai misteriosi incendi che da due mesi si susseguono nella frazione e che fanno parlare esperti e studiosi da tutto il mondo. L'incontro straordinario si è svolto senza la presenza dei cittadini ai quali non è stato autorizzato l'accesso.
"Un incontro che è servito a pianificare il raccordo tra i vari enti - ha spiegato il sindaco Pedro Spinnato - ma al momento non ci sono ulteriori elementi utili a fare chiarezza sulle indagini. E' stato pianificato ulteriormente il lavoro e sono stati stabiliti i passaggi affinchè tutte le rilevazioni circolino tra chi si sta occupando alla vicenda. Credo possa servire a fare importanti passi in avanti".
Affermazioni, che sembrano far parte di un continuo de javu.

Sono, intanto, arrivate le nuove centraline per la rilevazione di campi elettromagnetici da parte del Ministero delle Comunicazioni, e insieme a queste altre nuove apparecchiature che consentiranno la raccolta di dati sulla situazione meteorologica, geochimica, geomagnetica, ed elettrostatica, in aggiunta alle centraline di rilevazione già installate lo scorso 17 marzo sia dall'Arpa che dal ministero delle comunicazioni e attive ventiquattr'ore su ventiquattro.
Assieme a tutte le apparecchiature è giunta anche una equipe di esperti della Marina Militare.

Al centro del vertice la determinazione di un protocollo d'intesa tra i vari enti che possa permettere interventi rapidi per evitare pericoli per l'incolumità pubblica e per garantire una veloce circolarità informativa sui dati raccolti, affinchè sia garantita una completa analisi tecnico scientifica dei fenomeni.
Nel corso della riunione è stato anche ascoltato il consulente tecnico dei cittadini interessati dagli eventi che ha preannunciato l'esposizione delle proprie tesi in un rapporto scritto.
"Non esistono misteri a Caronia ma solo un concatenamento tra cause naturali e dispersioni di tipo elettrico ed elettromagnetico". Questo il sunto dell'ingegnere Franco Valenti, consulente di parte per i 39 cittadini di Canneto. "Gli incendi per autocombustione, la deviazione del nord magnetico delle bussole, la bruciatura di elettrodomestici, quella dei cespugli e le improvvise chiusure delle portiere delle auto - ha detto - sono fenomeni che la scienza quantistica riesce a spiegare. A provocarle dovrebbe essere un fatto calamitoso cioè la forte mareggiata che ha interessato la costa sottostante nella prima settimana di gennaio. L'erosione del mare avrebbe portato via la sabbia che si trova nel grosso strato di pietre nel terreno che compone il tratto tra la ferrovia ed il mare". "Questo - secondo Valenti - impedisce a un'area di circa 1000 metri quadrati di disperdere l'energia elettrica prodotta dai cavi della ferrovia attraverso gli attuali fili di terra". Tutti i fenomeni, poi, sarebbero amplificati da campi elettromagnetici prodotti dagli stessi pali ferroviari. "Credo che la soluzione più facile da trovare per bloccare i fenomeni di Caronia sia quella di realizzare nuovi fili di terra della vicina linea ferrata che portino la corrente verso altre zone più distanti", ha aggiunto Valenti.

A una precisa domanda di una abitante su possibili rischi alla salute, il consulente ha aggiunto che "dipende dal tipo di raggi sprigionati nella zona; mi sento solo di consigliare a chi ha figli piccoli di non portarli in questo momento nella zona sottoposta a cordone sanitario. E' una precauzione e non voglio fare allarmismi, anche perchè la zona che potrebbe essere a rischio è soltanto quella attualmente evacuata". Il sindaco Pedro Spinnato, che ha assistito all'incontro, ha invitato Valenti a trasmettere la propria relazione in Procura affinchè vengano vagliate le sue ipotesi ed, eventualmente, si attivino le procedure per porre i rimedi consigliati.

Misurazioni ed esperimenti sono proseguiti costanti in tutti questi giorni, e a parte l’ipotesi dell’ingegniere Valenti, nessun altro risultato è stato ottenuto. "Abbiamo solo il racconto verbale dei tecnici - ha detto il professor Giuseppe Maschio dell'Università di Messina - i dati dell'Ingv e del Cesi devono essere ancora elaborati. Così come quelli del ministero delle comunicazioni. Bisogna avere qualche giorno di pazienza".
Dopo i tecnici dell' Enel,delle Ferrovie, dei gestori della telefonia mobile, dell'Arpa, dei docenti della facoltà di ingegneria, è stato il turno dei vulcanologi.
Quattro esperti dell'Ingv di Catania hanno piazzato centraline di rilevamento di fenomeni geomagnetici persino sulla battigia. Intanto si è appreso che eventi analoghi si sono verificati in passato in provincia di Vicenza e a Gela, e l'università di Messina ha incaricato una società di studiare i due casi e approfondire la casistica esistente. (Due degli abitanti di Canneto, che vivevano a Vicenza 14 anni fa, ricordano di averne sentito parlare).

Intanto, alla luce di queste nuove ipotesi e aspettando (si spera non invano come la volta precedente, ndr) ulteriori dati e risultati scientifici, a Canneto l'obiettivo è di allargare la base di monitoraggio ambientale della zona. In particolare, con il supporto dei tecnici della Sispi, è stata installata una stazione all'interno dell'area sottoposta a sequestro giudiziario e una stazione gemella di confronto in un sito con caratteristiche ambientali simili, ma distante un paio di chilometri dalla prima.
I dati acquisiti giornalmente saranno attentamente analizzati dai tecnici specializzati, per evidenziare eventuali anomalie riconducibili ai fenomeni in questione.

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25 marzo 2004
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