Pedo-pornografia sul web. Grazie a Telefono Arcobaleno scoperto uno spazio web per lo scambio di materiale pedofilo

E' stata denominata ''Fuga nel web'' l'operazione contro la pedofilia e la pedopornografia via Internet, della polizia postale di Catania e del nucleo investigativo telematico della procura di Siracusa, partita da una denuncia di Telefono Arcobaleno, l'associazione creata da don Fortunato Di Noto che dal 1996 si occupa della tutela dei bambini vittime di abusi sessuali.
Dall'alba l'operazione sta impegnando le forze dell'ordine in diverse perquisizione a tappeto nelle province di Milano, Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Torino, Novara, Modena, Reggio Emilia, Genova, Padova, Verona, Ancona, Forlì, Bari, Cosenza, Catania.
Nel mirino della polizia c'è anche un istituto religioso.

Le indagini hanno riguardato uno spazio web diverso dai tradizionali siti internet. I dettagli sono pochi, ma sembra trattarsi di un sistema "peer to peer" di tipo personale che offriva la possibilità di scaricare una copia del materiale. Un angolo remoto e nascosto della rete, ma condivisibile, dove, sostiene l'accusa, c'erano filmati con atti sessuali tra adulti e bimbi in tenera età, un archivio di indirizzi di siti internet pedopornografici corredato dalle relative password.

Un fenomeno tristemente diffuso
Telefono Arcobaleno svolge un monitoraggio costante della rete alla ricerca di siti utilizzati per lo scambio di materiale pedopornografico. Il fenomeno è particolarmente diffuso. Basti pensare che gli spazi web dedicati alle violenze sessuali sui minori denunciati alle autorità dai volontari dell'associazione sono stati 5 solo nelle ultime 24 ore, 151 nell'ultima settimana e ben 813 nell'ultimo mese. A Telefono Arcobaleno fa capo anche una linea telefonica per le segnalazioni di abusi che nell'ultimo mese ha ricevuto più di 150 chiamate.

www.telefonoarcobaleno.com