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Pedofilia via Internet

Arrestati dalla Polizia Postale di Catania sette insospettabili pedofili in sei regioni d'Italia

22 febbraio 2005

La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Catania ha eseguito sette ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili di ''associazione a delinquere finalizzata all'adescamento di minori ed allo scambio di materiale pedo-pornografico su Internet'', un reato previsto dal nuovo articolo 603 ter del codice penale e per la prima volta applicato in Italia. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Gip di Calatagirone (Ct) Salvatore Acquilino.
Insieme ai sette arrestati, quattro studenti, un operaio, un impiegato e un disoccupato, nell'inchiesta sono indagati a piede libero anche due minorenni, uno di Giarre (Ct) e uno di Campobasso.
Le persone incriminate, tutte al di sopra di ogni sospetto e con grande esperienza di internet, hanno tra i 20 e i 33 anni.
Gli arresti sono stati eseguiti in sei regioni: a Reggio Calabria, Napoli, Treviso, Udine, Vicenza, Rimini e Latina.

Gli investigatori, grazie all'attività di sotto copertura in Internet, hanno fatto luce - rileva un comunicato della Polizia di Stato - sull'attività dei soggetti arrestati che gestivano canali chat crittografati nonché siti web in cui sostenevano la pedofilia intrattenendo rapporti con associazioni pedofile internazionali; i canali crittografati venivano utilizzati, oltre che per scambiarsi materiale pedo-pornografico, anche per organizzare incontri in note località turistiche al fine di adescare minori. L'indagine svolta dalla Polizia Postale di Catania, con la collaborazione dei Compartimenti territorialmente competenti ed il Servizio Centrale di Roma ed il Compartimento di Palermo, si è avvalsa - fa notare il comunicato della polizia - di riscontri avuti anche con altre indagini e delle più sofisticate tecniche informatiche. Nel corso delle perquisizioni, conclude il comunicato, alcuni degli arrestati sono stati sorpresi mentre divulgavano immagini pedo-pornografiche su Internet ed è stato sequestrato molto materiale.

Le indagini erano state avviate nell'ambito dell'inchiesta che lo scorso anno aveva portato la Polizia postale etnea a scoprire, a Vittorio Veneto, un uomo che fu indagato per apologia della pedofilia e che ha successivamente fatto ricorso al rito alternativo del patteggiamento davanti al Tribunale di Catania. Tra le tracce del suo computer gli Foto di Mario De Biasiinvestigatori hanno trovato una serie di indizi che ha permesso loro di risalire a una Irc (Internet relais chat) crittografata riservata a pedofili di ''provata fede'' che contavano, tra l'altro, di realizzare l'Associazione italiana pedofili, una società a scopo divulgativo a sostegno della loro tesi che ''la pedofilia è come l'omosessualità''.
A gestire l'Irc, un giovane il cui nickname, 'The Mirror', lo specchio, ha dato il nome all'operazione. La polizia postale di Catania ha monitorato la chat e scoperto che i sette, più due minorenni, non soltanto si scambiavano materiale pedopornografico, ma anche consigli su come adescare i bambini. Per avvicinare quelli tedeschi, spiegava uno di loro nella rete crittografata e quindi non leggibile a chi non faceva parte del gruppo, basta avere un pallone. Tra i posti maggiormente gettonati per la conquista di bambini c'erano segnalati i campeggi estivi e invernali.

La Polizia ha le prove che almeno in un'occasione, a Rimini, il gruppetto si è incontrato per scambiarsi del materiale e per mettere in pratica le loro teorie. Il successo dell'iniziativa era da dimostrare con l'esposizione di foto di minorenni. Uno di loro è stato denunciato dalla madre di un bambino, che si è accorto dell'interessamento del giovane nei confronti di suo figlio.

- ''Stop-it'' Fermiamo la pedo-pornografia in Rete

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22 febbraio 2005
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