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Se l'Isis è entrato dalla Sicilia

La Procura di Palermo indaga su possibili infiltrazioni di terroristi tra i migranti sbarcati negli ultimi mesi sull'isola

18 dicembre 2014

La Procura di Palermo ha aperto un'indagine su possibili infiltrazioni di terroristi dell'Isis tra i migranti sbarcati negli ultimi mesi in Sicilia. La segnalazione del rischio fa seguito alle "informazioni confermate da fonti privilegiate", cioè dai servizi segreti. I presunti terroristi giunti in Italia sarebbero libici e siriani. L'inchiesta è coordinata dal pm Gery Ferrara.
Nei mesi scorsi il ministro dell'Interno Angelino Alfano aveva parlato di rischio infiltrazioni terroristiche. E aveva indicato proprio nella Sicilia la "porta" d'ingresso di possibili membri dell'Isis.
Solo nel 2014 sull'Isola sono approdati 197 mila migranti: un numero enorme di persone - dicono gli inquirenti - che moltiplica il pericolo. Le informazioni riservate raccolte dalla Procura di Palermo, che ha affidato l'inchiesta al pool antiterrorismo, vanno oltre l'allarme generico. Alcuni dei sospetti avrebbero già lasciato il territorio italiano, altri si troverebbero ancora nel Paese.
La Procura di Palermo da mesi ha costituito anche un gruppo di lavoro contro la tratta dei migranti che ha messo a punto metodologie investigative - si tratta di un vero e proprio protocollo d'indagine - per riuscire a risalire alle organizzazioni che gestiscono i flussi.

"Il fascicolo è stato aperto tempo fa - spiega il procuratore reggente Leonardo Agueci - sulla scorta di diverse segnalazioni arrivate nei nostri uffici. Si tratta, al momento di un monitoraggio, che fino ad ora non ha dato alcun esito concreto. Se ne occupa la Digos".
Un'indagine ancora in fase iniziale - che ha preso spunto anche in seguito al drammatico arrivo di extracomunitari a Lampedusa del 3 ottobre 2013 concluso con la morte di diverse centinaia di migranti - di cui si occupa il sostituto Calogero Ferrara che fa parte del gruppo "terrorismo" della procura palermitana assieme ai sostituti Barbiera e Ravaglioli, coordinato dal procuratore capo facente funzioni, Leonardo Agueci.
Anche di questo si è parlato ieri nel corso di un incontro in procura con i vertici delle forze dell'ordine e della capitanerie di Porto del distretto (Palermo, Agrigento e Trapani) coinvolte nell'emergenza sbarchi in Sicilia.
Il vertice è servito per mettere a punto e migliorare le procedure e conciliare le esigenze degli attori che operano nei salvataggi con quelle investigative e per "aggiornare" il protocollo risalente al 2010. Erano presenti anche i magistrati del pool "emigrazione" composto dai sostituti Agnello, Camilleri, Picchi, Sinatra, Ferrara coordinato dall'aggiunto Maurizio Scalia.

Le Indagini anti-terrorismo non riguardano però solo la Sicilia. Gli inquirenti milanesi hanno utilizzato lo "strumento normativo delle intercettazioni cosiddette preventive" per "verificare ipotesi di terrorismo individuale, nonché le segnalazioni, provenienti da svariate fonti, relative all'adesione-partecipazione allo 'stato islamico'". Lo si legge nel 'Bilancio di responsabilità sociale' della Procura di Milano presentato dal procuratore Edmondo Bruti Liberati. "Con riguardo al terrorismo internazionale - spiega la relazione - la situazione sovranazionale ha subito modifiche estremamente importanti e delicate in relazione al progressivo affermarsi del cosiddetto 'stato islamico'". Anche nell'ultimo anno, si legge ancora, "grazie al livello professionale della polizia giudiziaria specializzata, è stata garantita un'ottima conoscenza del nuovo fenomeno e sono state sviluppate investigazioni dirette a ricostruire possibili collegamenti della nuova realtà con il territorio italiano".

E scoppiano le polemiche - "Adesso daranno dei visionari anche ai magistrati di Palermo come fecero con noi quando, mesi addietro e senza segnalazioni di alcun servizio segreto, paventavamo il rischio di infiltrazioni malavitose o terroristiche tra i migranti di Mare Nostrum?". Se lo chiede il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commentando la notizia. "Buonismo ipocrita, improvvisazione e disorganizzazione che hanno e stanno caratterizzando questa vicenda - aggiunge Zaia - comportano un mare di possibili rischi e per questo auguro ai Magistrati palermitani di poter fare un lavoro minuzioso nell'interesse di tutti i cittadini". "A questo punto - conclude - sarebbe forse anche il caso di pensare ad un allargamento di questa inchiesta anche alle Procure dei territori, come il Veneto, dove i migranti sono stati scaricati, rendendosi irreperibili quasi subito e in gran numero".
"La procura di Palermo ha aperto un'indagine su possibili infiltrazioni di terroristi dell'Isis tra i migranti sbarcati negli ultimi mesi in Sicilia. Alla faccia di chi diceva che il nostro Paese non ha nulla da temere dagli sbarchi - dice invece Daniela Santanchè -. L'Italia è invasa da clandestini che vogliono far saltare in aria il nostro Paese. L'Isis è entrato nel nostro Paese: Governo, sveglia!".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, GdS.it, Corriere del Mezzogiorno, Lasiciliaweb.it]

- Il terrorismo islamico potrebbe entrare dalla Sicilia... (Guidasicilia.it, 11/09/14)

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18 dicembre 2014
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