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Un mare di hashish

Il Mediterraneo come vera e propria autostrada del traffico internazionale di droga

30 giugno 2014

La droga viaggia su rotte commerciali, su autostrade del mare piene di navi che trasportano centinaia di tonnellate di hashish. Un giro da 200-400 milioni di euro al viaggio. Cifre da criminalità organizzata internazionale che riesce ad agire in più Paesi e in diversi Continenti.
È lo scenario che emerge dall’ultimo sequestro nel Canale di Sicilia della Guardia di finanza di una nave mercantile con 30 tonnellate di hashish e al fermo dell'equipaggio, composto da 10 persone, condotti poi nel porto di Trapani.
Sei giorni fa un'altro analogo blitz delle Fiamme gialle in alto mare, al largo di Pantelleria, ha portato al sequestro di un cargo battente bandiera del Togo con 40 tonnellate della stessa sostanza stupefacente e il fermo di 16 persone.

Le Fiamme gialle italiane, con propri gruppi territoriali e speciali, come Goa e Scico, da tempo è sulla scia di questi trafficanti e ha in corso indagini con forze investigative internazionali e di altri Paesi. La rotta è nota: il punto di raccolta e partenza dell'hashish avviene sulle coste atlantiche di Nazioni del Nord Africa, come il Marocco. È lì che organizzazioni criminali di siriani e libanesi organizzano le grandi spedizioni, utilizzando cargo che abitualmente frequentano, legalmente, le rotte commerciali e per questo più difficili da individuare. La destinazione è variegata e dipende anche dall'acquirente, che può essere unico, o avere più soci.
Il cargo con l'hashish attraversa lo stretto di Gibilterra e comincia la sua consegna anche in mezzo al mare: una 'nave madre', con una tecnica utilizzata da trafficanti di migranti, trasborda parte del suo carico su pescherecci o natanti di media dimensione che si dirigono poi verso le coste di Spagna, Italia, Francia. Il cargo, invece, continua la sua rotta iniziale che si concluderà in un grande porto dei Paesi dell'Est Europa, nel Mar Morto, in Turchia o in altre Nazioni dell'Area.

Anche quest'ultima nave percorreva la stessa rotta, che era identica a quella carica di droga sequestrata sei giorni fa: attraversato lo Stretto di Gibilterra si dirigeva verso il Mar Nero. A circa 50-60 miglia da Pantelleria mezzi aeronavali della Guardia di finanza sono intervenuti attuando un'ispezione di bandiera. Sul ponte sono state trovate le prime confezioni di hashish. La complessa operazione internazionale è stata condotta da mezzi territoriali e speciali delle Fiamme gialle e in collaborazione tra il comando generale della Guardia di Finanza, il Maritime analysis and operations centre di Lisbona e la Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa) di Roma.

Sulla rotta della droga le Fiamme gialle impiegano aerei dotati di sofisticate apparecchiature di rilevamento e unità navali d'altura della Guardia di Finanza che effettuano vigilanza aeronavale nel Canale di Sardegna e nello Stretto di Sicilia per il monitoraggio delle rotte commerciali e la prevenzione e repressione dei traffici illeciti verso le coste italiane e comunitarie.
Questo ultimo maxi sequestro si aggiunge a quelli già eseguiti nelle precedenti operazioni condotte da l Comando Operativo Aeronavale del la Guardia di Finanza che, nell’ultimo triennio, hanno portato al sequestro di oltre 154 tonnellate di droga (80 di hashish, 67 di marijuana e 7 di cocaina) e di 302 imbarcazioni utilizzate ne i traffici illeciti.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

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30 giugno 2014
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