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Un medico catanese è scomparso in Libia

La procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona con finalità di terrorismo

22 gennaio 2015

La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul medico che risulta irreperibile in Libia. L'uomo - si è appreso - è il settantenne Ignazio Scaravilli, catanese, e di lui non si sa più nulla dal pomeriggio del 6 gennaio scorso. Il fascicolo aperto dal pm Sergio Colaiocco, contro ignoti, è per sequestro di persona con finalità di terrorismo.
Scaravilli, specialista ortopedico, si era recato in Libia per dare il proprio contributo all'ospedale di Dar Al Wafa, nella zona di Suq Talat. A segnalare l'allontanamento del medico sono stati i suoi colleghi, ma allo stato non ci sarebbero testimoni diretti della scomparsa. Il pm Colaiocco ha incaricato i carabinieri del Ros di compiere gli accertamenti.

Scaravilli era partito prima di Natale con altri 3-4 colleghi siciliani. Con lui sarebbe partita anche la moglie. Il medico ha uno studio a Paternò, nel Catanese, dove però riceve saltuariamente, lui infatti risiede a Padova.
"Fare movimento, movimento e ancora movimento!!!", è il motto di Scaravilli. Nel suo sito si definisce "specialista in chirurgia della mano e del piede"; per 35 anni ha lavorato in ospedale come aiuto e primario del pronto soccorso. Parallelamente ha svolto attività privata in studio e alla clinica Morgagni di Padova, come direttore del reparto di fisioterapia e riabilitazione.
Dal 1983 ha anche lavorato in un poliambulatorio da lui creato in Sicilia - prima a Paternò, poi a Catania - dove hanno operato alcuni tra i migliori medici d'Italia (tra gli altri i professori De Bastiani, Babbighian, Dagnini; i dottori Amadori e Catania).

La Farnesina è all'opera sul caso del medico catanese dichiarato come "irreperibile" in Libia. Lo ha detto il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni oggi a Londra. ''Seguiamo il caso con il riserbo che è consueto in queste situazioni'', ha aggiunto.
I familiari, ai cronisti hanno così risposto al citofono: "La Farnesina ci ha invitati a mantenere il massimo riserbo e per questo vi chiediamo il silenzio stampa, tanto tutto quello che si può sapere è già di dominio pubblico".

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22 gennaio 2015
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