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"Amunì", andiamo a piedi alla scoperta della Sicilia

Percorrendo alcuni dei tanti cammini dell'Isola, alla scoperta di un giacimento di tesori segreti tra miti, natura e arte

21 settembre 2022
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Quando un siciliano capisce che è arrivato il momento di mettersi in cammino, esordisce con una sola e semplice esortazione: "Amunì". Andiamo.

L’Isola è un incredibile giacimento di cammini. Percorsi antichissimi attraverso trazzere, sentieri di transumanza e mulattiere, tracciati battuti dai Romani, dai Normanni, dagli Aragonesi, strade scolpite dalla fatica umana, tragitti dell’anima tra natura e bellezze selvagge.

Oggi, un tempo in cui sembra che camminare è finalmente tornato d'interesse, questi itinerari vengono ripresi, segnalati, sistemati e resi accessibili ai viaggiatori di tutto il mondo.

L’itinerario che qui proponiamo, ricchissimo di spunti e idee di viaggio, offre un’ampia panoramica dei percorsi che i camminatori di odierni possono intraprendere alla scoperta di una Sicilia ancora segreta, luoghi dove è possibile sentire il pulsare vivo del cuore di una terra di incredibile bellezza.

Le possibili tappe di partenza dei cammini proposti

TappaLungo la Magna Via Francigena

Un tratto della Magna Via Francigena

Inaugurato nel giugno dello scorso anno, il cammino della Magna Via Francigena è un itinerario che solca l’entroterra, ripercorrendo le rotte dei pellegrini. Una grande arteria di comunicazione che collega da sempre la Balarm (Palermo) araba alla rocca di Agrigentum (Agrigento), attraverso antiche vie storiche e paesaggi cangianti, incrociando la via di transumanza verso le Madonie nel territorio di Castronovo di Sicilia.

Un percorso, destinato a camminatori e viandanti che comprende complessivamente otto tappe da 20-25 km ciascuna: in tutto 160 km tra sentieri trazzerali o strade provinciali poco trafficate, vie in terra battuta e acciottolato che permettono di scoprire, da Agrigento a Palermo, l’interno della Sicilia occidentale e le sue perle rurali.

- In cammino lungo la Magna Via Francigena (Guidasicilia.it)

TappaPercorrendo il Sentiero delle Sorgenti

Una piccola cascata lungo il Sentieri delle Sorgenti nel Parco dei Nebrodi

Nel versante sud del Parco dei Nebrodi, in un territorio montano caratterizzato da dolci declivi, è adagiata Maniace, cittadina che sorge proprio nel punto di congiungimento di tre torrenti: il Cutò, il Martello e il Saracena, che scendono dai Nebrodi dando origine al grande fiume Simeto.

Questo itinerario parte proprio da Maniace e si snoda ad anello per un sentiero che rappresenta una delle zone più belle e più ricche d'acqua del parco dei Nebrodi. Si tratta del 'Sentiero delle Sorgenti', lo stesso sentiero che, in epoche lontane, allevatori, contadini e pastori compivano durante la transumanza degli animali.

- Sui Nebrodi, il Sentiero delle Sorgenti (Guidasicilia.it)

TappaBattendo le strade dei carusi dello zolfo

La Zona mineraria Giumentaro nel territorio di Caltanissetta

A est del fiume Platani, tra paesaggi aridi e desolati, si estende uno dei più importanti bacini minerari d'Europa denominato altipiano solfifero che ricopre una vasta area dell'entroterra siciliano (circa 5 mila kmq), occupando gran parte delle province di Agrigento, Enna e Caltanissetta.

L'enorme bacino, noto fin dall'antichità e a  lungo sfruttato in superficie, dal XIX secolo ha visto l'inizio di forme di estrazione intensiva di zolfo e salgemma. Dalla presenza di questo minerale deriva il nome del fiume Salso o Imera che percorre tutta una lunga vallata al confine tra le province di Enna e Caltanissetta.

Anticamente lungo il corso di questo fiume sorsero centri come Sabucina e Gibil-Gabib, abitati sin dalla preistoria, divenuti adesso siti archeologici di grande interesse. In epoca più recente invece, vicino alle acque di questo fiume fiorì la cosiddetta civiltà delle zolfare che ha profondamente segnato l'economia e la storia di questi luoghi per tutto il secolo scorso.

- Seguendo la via delle zolfare (Guidasicilia.it)

TappaCamminando lungo le sponde di un innamorato

Una sponda del fiume Anapo

Quando gli dei popolavano ancora il monte Olimpo e spesso scendevano sulla terra, tra i mortali, la bellissima ninfa Ciane amava appassionatamente il giovane Anapo. Un giorno, un brutto giorno, mentre la ninfa si trovava sulle sponde del lago di Pergusa in compagnia dell'amica Persefone, figlia di Zeus e Demetra,, il dio degli inferi Ade, innamoratosi perdutamente di lei, pensò bene di rapirla.

Ciane tentò in tutti i modi di opporsi, aggrappandosi con tutte le sue forze al cocchio di Ade, ma il dio incollerito la percosse col suo scettro, trasformandola in una doppia sorgente dalle acque turchine (cyanos in Greco vuol dire appunto turchino).

Disperato Anapo, non potendo più vivere senza la sua amata, decise di chiedere agli dei di essere trasformato in un corso d'acqua per potersi ricongiungere con lei, al termine del suo percorso, e versarsi nello splendido Porto Grande di Siracusa.

Ecco, da un'epoca tanto lontana, e forse mai realmente esistita perché solo frutto della magia dei Miti, l'Anapo scorre all'interno di una profonda e suggestiva valle fluviale, generata in milioni di anni dall'erosione lenta e costante delle sue acque sulle pareti rocciose. Il fiume nasce in territorio di Palazzolo Acreide, nella zona più elevata dell'altopiano ibleo e precisamente ai piedi del Monte Lauro (mt. 990 s.l.m.), in località Guffari, e dopo un percorso di ben 52 km, va a sfociare nel porto grande della città di Siracusa.

- Là dove scorre l'Anapo (Guidasicilia.it)

TappaSeguendo le tracce dell’assassino del Re Minosse

Panorama del Parco dei Monti Sicani
ph. www.ecomulo.it

Lontana dalle città d'arte, dalle spiagge assolate e dai rumori dei grossi centri, esiste una Sicilia un po’ diversa, legata alla cultura rurale e dove i paesaggi sono modellati dal lavoro dell'uomo e la vita scorre lenta e tranquilla. Quello che vi proponiamo è un cammino che ci condurrà proprio nel cuore della provincia di Agrigento, sui monti Sicani, in luoghi dove l'aria è pura e l'ambiente è ricco di verde.

Qui storia e leggenda si confondono per assicurare un appassionante viaggio che ci porterà ad ammirare aree archeologiche e grotte naturali, tra magnifici paesaggi naturali e viuzze di paese.

Da Sant'Angelo Muxaro, dove - secondo il mito - fu assassinato il re cretese Minosse, si potrà arrivare fino a Cammarata, e da qui intraprendere il cammino per arrivare lungo i percorsi tracciati all'interno della Riserva di Monte Cammarata, la vetta più alta dei Monti Sicani.

- Trekking sui monti Sicani (Guidasicilia.it)

TappaAttraversando il sogno di un uomo che è divenuto realtà...

La Piramide del 38° Parallelo di Mauro Staccioli
La Piramide del 38° Parallelo di Mauro Staccioli - ph. di Mediaterra - Opera propria, CC BY-SA 3.0

L’ultimo cammino che vi proponiamo è un percorso all’interno di un folle e bellissimo sogno divenuto realtà: quello del mecenate Antonio Presti e della sua Fiumara d’Arte.

La Fiumara di Tusa è il letto di un antico fiume che un tempo lontano scorreva tra i monti Nebrodi per ventuno chilometri fino all'antica Halesa, un fiume secco e solo d'inverno a carattere torrentizio in un paesaggio che alterna pietrosa desolazione a tratti di vegetazione rigogliosa.

L'idea di "Fiumara d'Arte" nasce nel 1982 quando, gravato di responsabilità e scosso dalla perdita del padre, Antonio Presti, già collezionista di arte contemporanea, pensa di dedicare un monumento alla memoria del padre e si rivolge allo scultore Pietro Consagra. Immagina fin da subito di non farne un semplice fatto privato, ma di donare la scultura alla collettività, e pensa di collocarla alla foce della fiumara.

Il progetto muta presto di segno e diventa più ampio, fino a diventare il parco di sculture all’aperto più grande d’Europa.

- Un viaggio nell'anima, un viaggio nella Fiumara d'Arte (Guidasicilia.it)

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